Un grande applauso ha salutato i campioni del mondo del volley maschile Fabio Balaso, Simone Anzani, Gianluca Galassi, Leonardo Scanferla, Riccardo Sbertoli e Alessandro Michieletto, insieme a mister Fefè De Giorgi oggi al Festival dello Sport di Trento.
In Polonia gli azzurri hanno battuto i padroni di casa 3-1 e sono saliti sul tetto del mondo. Ai giocatori del Trentino Volley Daniele Lavia, Alessandro Michieletto e Riccardo Sbertoli e al trentino Gianluca Galassi è andata anche l’Aquila di San Venceslao, massima onorificenza della città di Trento.
“Il successo ai mondiali è stato senza dubbio qualcosa di storico – ha detto Fefè De Giorgi, incalzato da un ex grande giocatore della pallavolo italiana come Andrea Zorzi e dal giornalista di Gazzetta Gian Luca Pasini – ma soprattutto è stato speciale perché loro sono stati davvero speciali, facendo qualcosa di straordinario, in poco tempo e trasmettendo emozioni e valori sportivi”.
“Raramente – ha detto Zorzi – ho visto una squadra giocare così bene a pallavolo. Al di là di tutti gli aggettivi questi giocatori sono davvero bravi”.
“Una delle qualità di questi ragazzi – ha chiarito Fefè De Giorgi – è la loro cultura del lavoro. Quando entrano in palestra lo fanno sempre con grande impegno, con l’intento di migliorarsi”.
“C’è il pericolo che ora si montino la testa?”, ha chiesto Gian Luca Pasini. “È giusto, adesso – risponde De Giorgi, che 24 anni fa aveva vinto da giocatore l’ultimo mondiale dell’Italvolley – godersi quello che abbiamo vinto. Facciamone parlare di più. Questa vittoria vale molto è un segnale di speranza, un messaggio potentissimo che può dare più energia al nostro movimento e allo sport italiano in generale. Poi noi dobbiamo concentrarci sul ‘fare’. La mia filosofia è festeggiare con sobrietà e deprimersi con coraggio, lo sport ti mette sempre davanti ad un’altra sfida e quando arrivano i momenti difficili ci vuole il coraggio di ripartire sempre più forte”.
L’incontro è proseguito con molti momenti divertenti e vari aneddoti sulle partite del mondiale, svelati dai giocatori. “Prima della finale – ha raccontato Simone Anzani, uno dei pochi “anziani” in un gruppo di giovanissimi – ho detto ai miei compagni che dovevamo goderci ogni singolo momento della partita. Ci saranno 13.000 polacchi contro di noi, facciamoli abbassare i decibel della voce. Adesso dobbiamo essere vogliosi ed affamati per scrivere nuove pagine di storia“.
Fra i più applauditi dal pubblico, Alessandro Michieletto, punto di forza della Trentino Volley, che a soli 20 anni ha già conquistato un titolo europeo e uno mondiale. “Ci abbiamo sempre creduto – ha detto – e anche quando eravamo sotto nel punteggio siamo restati calmi e con pazienza abbiamo continuato a giocare, è stata proprio questa la nostra forza”.
Daniele Lavia, uno dei giocatori più importanti secondo De Giorgi insieme a Giannelli, ha precisato che la partita contro i campioni olimpici della Francia è stata la partita più dura in assoluto. “Volevamo riscattarci dalla batosta che ci avevano rifilato in Nation League e ci siamo riusciti”.
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