Un rito che i coristi sosatini compiono da 59 anni, quello di salire alla cerimonia, l’ultima domenica di luglio, al rifugio fratelli Garbari ai XII Apostoli e cantare in onore dei caduti della montagna. Un impegno morale, che li vede partecipare al pellegrinaggio al quale quest’anno sono intervenuti oltre 400 alpinisti, saliti ai 2500 metri di altitudine del fratelli Garbari per la commemorazione di chi ha lasciato la propria vita sulle vette.
Anche quest’anno si sono purtroppo aggiunte sulle pareti di dolomia della chiesetta, una grotta scavata alla base della Cima XII Appostoli, con la grande abside a forma di croce che domina la Val di Nardis, nuove lapidi. Sono quelle di: Fabio Nicolodi, Giulia Tita, Luigi Locatelli, Cinzia Castellini. Le lapidi sono state benedette da don Giorgi Dall’Oglio, il sacerdote mantovano che sale da ben 44 anni per celebrare la S. Messa. Anche in questo 2022, in una quasi normalità post pandemia, il rito eucaristico don Dall’Oglio lo ha celebrato nell’anfiteatro fra il rifugio e la chiesetta, in quanto la chiesetta non contiene così tante persone.
Il Coro della Sosat, diretto dal maestro Roberto Garniga, ha accompagnato il rito liturgico con alcuni brani, per poi eseguire un concerto, ma con lo spirito della condivisione, un cantare insieme ai partecipanti alla giornata dedicata ai caduti della montagna, durante la quale un commosso pensiero è andato alle 11 vittime del ghiacciaio della Marmolada del 3 luglio scorso. I coristi diretti da Garniga hanno cantato: “L’orghen de Perzen”, “La Rosa delle Alpi” , “Belle Rose”, “Amici miei”, “Son dai monti”, “Va l’alpin”, concludendo con “L’inno al Trentino” e la canzone della montagna più conosciuta e cantata: “La Montanara”. I canti sono riecheggiati sulla pareti del Gruppo Brenta, con le voci salite idealmente fino al cielo.
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