Una grande festa all’insegna della solidarietà e dello spirito di appartenenza ha visto ieri (domenica 31 luglio) la presenza di centinaia di persone all’ombra del suggestivo Castello di San Michele, a Ossana. Lì sono stati festeggiati i 60 anni del Gruppo Alpini di Ossana, in concomitanza con il weekend del 46° Raduno Mandamentale delle Penne Nere di Val di Sole, Pejo e Rabbi.
Le penne nere, accolte dalla sindaca Laura Marinelli e dalle più alte cariche istituzionali locali, hanno sfilato nel centro storico accompagnate dai cori e dalle bande locali. Carichi d’emozione sono stati i momenti di raccoglimento in memoria del caduti, con la deposizione di una corona alla memoria di coloro che, come dicono gli alpini, “sono andati avanti”. La cerimonia è culminata nella Santa Messa, accompagnata dalle voci del coro parrocchiale.
La sindaca Marinelli ha ringraziato gli alpini, “sempre pronti e disponibili ad aiutare e a supportare il Comune e la comunità in ogni momento, con gesti concreti, generosi e preziosi. Preziosi non solo perché rendono fattibili tanti progetti come, ad esempio, il progetto dei Nonni Vigile che non avrebbe visto luce senza l’impegno degli alpini, ma soprattutto perché il vostro impegno civico, la vostra messa a disposizione quotidiana a favore degli altri porta un grande e indispensabile esempio nei confronti delle nuove generazioni, dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze”.
I 60 anni del gruppo alpini di Ossana sono stati ripercorsi grazie a foto, scritti e contributi raccolti a partire dall’anno di fondazione ed esposti in una mostra che ben tratteggia il cammino di tutti questi anni.
Non sono mancate le occasioni conviviali, che da sempre caratterizzano i raduni e che innegabilmente rinsaldano il legame tra gli appartenenti alle penne nere. I piatti tipici solandri, qualche bicchiere di buon vino, la musica allegra e la ritrovata vicinanza dopo 2 anni tanto difficili hanno spinto i veterani del Corpo a lasciarsi andare ai ricordi degli anni passati e al racconto dei primi tempi del Gruppo Alpini di Ossana. I più giovani, intanto, li ascoltavano con vivo interesse e contribuivano descrivendo le esperienze più recenti.
“Torniamo a essere orgogliosi protagonisti della vita associativa – il messaggio per la giornata del presidente Ana Trentino Paolo Frizzi -, ben consci che quel copricapo che ci contraddistingue da tutti è innanzitutto un simbolo di serietà e compostezza, di amor di patria e di rispetto per le istituzioni; nessuno potrà infangare il buon nome degli alpini, ma ciascuno di noi deve innanzitutto sentirsi custode delle tradizioni e del buon nome del Corpo che proprio quest’anno compie 150 anni di vita”.
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