La grande fontana in rame con all’apice la statua raffigurante Evita Peron, seconda moglie del Presidente argentino Juan Domingo Perón e circondata da tante ballerine, realizzata dalla ditta del cav. Egidio Casagrande, per una serie di circostanze non aveva potuto essere collocata nel luogo dove era predestinata. E così il cav. Casagrande decideva di posizionarla all’ingresso ovest di Borgo Valsugana, quasi volesse esprimere un benvenute per chi raggiungeva il grosso centro valsuganotto.
E lì rimase per circa 50 anni, fino a quando Ezio Casagrande, figlio maggiore del grande artista artigiano, decise di smontarla e portarla nel suo grande giardino di casa alla periferia di Borgo, assieme alla statua di Evita Peron e alle diverse ballerine che la circondavano. Nei giorni scorsi la grande opera è stata visitata dal noto storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi con a fianco il vice presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher, l’assessore provinciale Stefania Segnana, l’on.le Martina Loss, che hanno usato parole di grande apprezzamento verso il cav. Casagrande per questa colossale realizzazione.
Da ricordare che nell’azienda artigiana di Egidio Casagrande lavorarono per anni, trovando quindi sostentamento di vita, più di 100 operai non solo di Borgo ma anche di altri paesi della Valsugana. Quale segno di riconoscenza il comune di Borgo aveva intitolato nel 2008 un ponte sul fiume Brenta in centro paese, ponendovi una targa, opera dell’artista Ferruccio Gasperetti, con la scritta: “Questo ponte è per grata memoria intitolato al Cav. Egidio Casagrande – maestro artigiano del rame”.
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