Nel pomeriggio di domenica 20 giugno l’arcivescovo Lauro Tisi è stato accolto nell’A.P.S.P. Residenza Molino di Dro. “Questo lungo anno di pandemia è stato come la traversata sul Lago di Tiberiade: anche noi come i discepoli ci siamo trovati in una grande tempesta e voi, cari anziani, siete stati al centro della tempesta. Nessuno ha pagato tanto quanto voi”. Queste parole d’affetto del vescovo durante la S. Messa, celebrata nell’accogliente giardino interno, animata da alcuni elementi del coro interparrocchiale.
“In questi mesi dalle vostre stanze – ha aggiunto monsignor Tisi – avete gridato al Signore ‘Non ti importa che moriamo?’; sono sicuro che nella vostra preghiera più di una volta vi è sembrato che il Signore stesse dormendo e fosse assente. Io vi dico che il Signore non era assente. Come? Mentre non potevate abbracciare i vostri cari e nemmeno i volontari potevano essere al vostro fianco, il Signore ha messo negli operatori della Casa un di più di amore e di servizio. E Il mare si è calmato perché il Signore non ha dormito, ma si è reso presente nel volto degli operatori e delle operatrici di questa casa”.
Al termine della Messa, don Lauro ha salutato personalmente i residenti e gli operatori soffermandosi anche per una parola di conforto e una preghiera. La visita è poi proseguita nel giardino esterno, con un momento significativo alla presenza di alcuni familiari dei trenta residenti deceduti durante la pandemia: simbolicamente l’Arcivescovo ha donato ad ogni familiare una rosa in ricordo dei loro cari e simbolicamente ha messo a dimora una pianta di rose con un’insegna in legno co la scritta: “Segni nuovi per ripartire dopo il Covid”.
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