Sarà consegnato giovedì 6 maggio alle ore 17.45 nell’ambito del Trento Film Festival, nel corso di “Cordate nel futuro” il Chiodo d’Oro 2021 Sosat, il riconoscimento dedicato ad una coppia di alpinisti della regione Trentino Alto Adige, veterano e giovane, che si sono distinti per aver svolto, con semplicità e rispetto dei valori umani e ambientali, una significativa attività alpinistica.
Il premio, proposto da una speciale giuria, valorizza i principi che sono stati alla base, 100 anni fa, della nascita della Sosat, società che intende la montagna come alpinismo ma anche cultura, amore per il territorio e per l’ambiente, solidarietà, spirito collettivo, modestia e continuità, e nel 2021 sarà assegnato a Gianpaolo Depaoli, come alpinista veterano, e Filippo Crespi, come alpinista giovane.
Gianpaolo Depaoli, nato a Tonadico nel Primiero, nel 1940, ha dedicato alla montagna i migliori anni della giovinezza assieme al fratello Camillo, con il quale ha effettuato moltissime scalate di alto livello. Guida alpina dal 1967 professione della quale è stato istruttore e membro del soccorso alpino è pure maestro di sci. Gianpaolo ha gestito il rifugio Galassi ai piedi dell’Antelao. Negli anni sessanta dello scorso secolo ha costruito, in val Canali l’albergo ristorante la Ritonda diventandone l’anima. La sua attività alpinistica è ricca. Va citata la partecipazione, nel 1976, alla spedizione al Dhaulagiri delle Aquile di San Martino e Primiero dove è giunto a 7550 metti. Ha effettuato spedizioni in Himalaya, sulle Ande in Patagonia e in Kenia. Innumerevoli le nuove vie aperte sulle pareti delle vette di casa: le Pale di San Martino. Ha festeggiato il 79° compleanno ripetendo lo Spigolo Del Vecchio al Campanile e l’80° compleanno salendo la via normale al Sass Maor, con il figlio Davide e la nipotina Christine, tre generazioni di Depaoli in una unica cordata. Oggi riceve il Chiodo d’Oro Sosat 2021 come alpinista veterano con la seguente motivazione: “La cifra del suo alpinismo è strettamente legata alla sua terra, il Primiero, con l’ombra delle Pale di San Martino a dare l’impronta ad un alpinismo, che è ragione di vita. Gianpaolo, cresciuto tra le amate crode è un riferimento per le future generazioni di alpinisti oltre che per la sua bravura, per la sua umanità”.
Filippo Crespi, è nato a Carpi nel 1993, ma all’età di 19 anni, affascinato dalla vita tra i monti, si è trasferito a Breguzzo, in valle del Chiese. “La passione per le terre alte è nata già da bambino – dice Filippo -, in occasione delle vacanze in val di Pejo, con i miei genitori”. Ciclista agonista fino a 17 anni, ha poi fatto la scelta di essere vicino alle vette, per scalarle. Nel 2017 Filippo è diventato maestro di sci e due anni dopo ha iniziato l’iter per diventare guida alpina. Non manca l’attività nel Soccorso alpino, in valle del Chiese dov’è vice capostazione. Il suo alpinismo spazia dall’arrampicata dolomitica all’alta montagna, quella dei 4000 metri alpini. Vanta un curriculum di oltre 300 vie scalate dalle vie classiche alla vie moderne. Lo ispira la figura di Bruno Detassis e reputa la via delle Guide al Crozzon di Brenta, un capolavoro. Oggi riceve il Chiodo d’Oro Sosat 2021 come alpinista giovane con la seguente motivazione: “La passione per la montagna lo ha portato a vivere vicino alle vette, per realizzare un sogno, quello di salirle, con umiltà e semplicità diventando una delle promesse dell’alpinismo della sua terra d’adozione, il Trentino”.
Nell’anno del suo centesimo compleanno inoltre, la Sosat ha deciso di assegnare lo speciale Riconoscimento Sosat 100 alla cooperativa La Rete: “Determinazione, tenacia, passione, continuità e inclusione, sono il merito che ai ragazzi della cooperativa La Rete viene riconosciuto dalla Sosat, per i loro 30 anni di frequentazione delle terre alte e a loro viene conferito il: “ Riconoscimento unico del centenario Sosat”.
Lascia una recensione