In occasione della Festa della donna (oggi, lunedì 8 marzo), questa mattina a Trento è stata dipinta di rosso – in largo Nazario Sauro, nel rione di San Martino – una panchina, simbolo di sensibilizzazione e informazione contro i femminicidi e la violenza sulle donne.
“Panchina rossa” è un percorso promosso qualche anno fa a livello nazionale dagli Stati generali delle donne in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e “adottato” con varie modalità in diverse parti d’Italia. Nel centro città una Panchina rossa è stata inaugurata nelle scorse settimane in piazza Santa Maria Maggiore dove Agitu Ideo Gudeta, la pastora di origini etiopi uccisa dal suo aiutante a Frassilongo, metteva il banchetto per la vendita dei formaggi che produceva. Altre panchine rosse sono nelle circoscrizioni periferiche. L’iniziativa che si è svolta in largo Nazario Sauro è stata promossa dal Comitato San Martino Buonconsiglio.
Nel suo intervento, il sindaco Franco Ianeselli (accompagnato da Chiara Maule, assessora alle politiche sociali) e che ha contribuito a dipingere la panchina di rosso, ha ricordato “l’importanza di un impegno culturale quotidiano e di attenzione nelle relazioni” mentre Claudio Geat, presidente della circoscrizione Centro storico-Piedicastello si è augurato “il ritorno ad una vita normale, finita la pandemia”. Per la presidente del Comitato, Martina Margoni, che ha ricordato gli ultimi femminicidi in Trentino, “non più isola felice, contro la violenza è necessario educare alla cultura, all’amore, al rispetto e alla libertà”. Nel corso dell’incontro, un trio musicale composto da Isabella Corbolini (viola), Carolina Talamo (violoncello) e Luca Geat (violino) ha proposto brani classici. Chiara Turrini, Deborah Bonazza e Barbara Gabba hanno invece letto delle poesie.
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