La Val di Cembra ha due buoni motivi per festeggiare. In piena pandemia, quando tutto sembra remare contro la ristorazione, hanno aperto i battenti due bar, uno a Lisignago e l’altro a Faver.
Giulia Serafin, 24enne di Faver, e Valeria Beatrici, 28enne di Meano, raccontano con entusiasmo la loro avventura. Era giugno quando le due amiche hanno deciso di rilevare il Bar Posta di Faver, che aveva chiuso i battenti all’inizio della pandemia. “Lavoravamo assieme già da tempo, sempre come bariste”, raccontano Giulia e Valeria. “Quando si è presentata l’occasione di prendere in gestione l’attività, ci siamo dette: ‘Proviamoci’. Chiaramente a giugno non pensavamo che la pandemia avrebbe colpito ancora così duramente”. Una settimana dopo l’apertura, infatti, il Trentino è entrato in zona arancione, e bar e ristoranti hanno dovuto reinventarsi con l’asporto. Così, il mercoledì, il giovedì e il venerdì mattina Giulia e Valeria preparano e consegnano una sessantina di colazioni.
“Prendo le ordinazioni il giorno prima”, precisa Giulia, che in una tabella annota i gusti delle brioches e l’orario di arrivo del cliente, in modo tale da evitare che si creino assembramenti. Il sostegno delle persone di Faver, in questo momento, si è dimostrato fondamentale per le due bariste. “Ci teniamo a ringraziare il paese, perché ci sta aiutando in tutti i modi possibili”, affermano Giulia e Valeria, che non hanno mai lavorato così tanto la mattina per preparare delle colazioni. Il motivo del successo? “Siamo una realtà piccola, le persone del paese ci conoscono e ci supportano”, racconta Valeria. “Penso però a chi lavora in città – aggiunge con un po’ di amarezza – dove le relazioni sono diverse. La situazione è drammatica, soprattutto per chi lavora per il turismo. Siamo preoccupate: fa male vedere che anche dei ristoratori con anni di esperienza e grandi aziende alle spalle sono in difficoltà”.
Giulia e Valeria hanno cominciato a sistemare il Bar Posta da sole a inizio ottobre, dopo aver frequentato a settembre il corso per la somministrazione e la vendita di alimenti e bevande (Sva). “Abbiamo già deciso che se andasse male la ditta G&V ci daremo alle opere murarie e alla pittura”, hanno scritto scherzando in un post Instagram che le vede intente nella ritinteggiatura delle pareti del Bar Posta. Che cosa rappresenterà, in futuro, la loro attività? Le due ragazze concordano nel dire che sarà soprattutto un posto dove parlare e incontrarsi. Oltre al Posta, infatti, non c’è un altro caffè a Faver, che per quasi un anno è rimasto senza un bar. “Saremmo felicissime che le persone venissero da noi anche solo per prendere un caffettino e fare due chiacchiere”, concludono Giulia Serafin e Valeria Beatrici. “Abbiamo deciso di non trasmettere le partite di calcio proprio perché la gente possa parlare con i propri amici. Oppure con noi”.
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