Tra le categorie maggiormente in sofferenza a causa delle limitazioni dell’emergenza sanitaria in corso, c’è anche quella dei Maestri di sci, che, dopo il blocco dell’attività dovuto alla chiusura delle piste, non hanno potuto godere di un adeguato sostegno economico, garantito invece dal Governo ad altre realtà professionali.
I Maestri di sci del Trentino in questi giorni sono impegnati, a titolo gratuito, nella collaborazione per l’organizzazione delle gare di Coppa del Mondo e di Coppa Europa ospitate come tutti gli anni in provincia. Un aiuto prestato in forma di semplice volontariato grazie alle Scuole di Sci e al forte legame con il territorio in cui operano nei mesi invernali a supporto di tutto il comparto turistico, che però non fa dimenticare la sofferenza a cui è sottoposta la categoria in queste settimane.
Nel solo Trentino di tratta infatti di 2.800 iscritti al Collegio provinciale, riuniti in 54 scuole di sci, che tramite un comunicato, chiedono “al Governo di inserire anche la nostra categoria nella lista delle attività professionali che possano godere di sostegno economico. Con la decisione di bloccare l’attività degli impianti risalita nel periodo natalizio e fino alla prima settimana di gennaio di fatto noi maestri di sci ormai da 11 mesi non disponiamo di entrate economiche e in queste settimane abbiamo perso anche il periodo più significativo, finanziariamente parlando, che combacia con le festività Natalizie e di Fine Anno”.
“Per quanto riguarda il Trentino – spiega Mario Panizza, presidente del Collegio dei Maestri di Sci del Trentino – abbiamo già avuto degli incontri con l’assessore al Turismo Roberto Failoni e con i funzionari della Provincia. Ora si attendono provvedimenti da parte del Governo centrale per valutare ulteriori interventi specifici a livello locale. Più in generale in sede nazionali contatti sono in corso con parlamentari per illustrare nel dettaglio le richieste di sostegno alla nostra categoria”.
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