Le prime lacrime sgorgano alla vista della fotografia di Valeria, posta sopra la bara di colore chiaro. Sorride Valeria, in quella foto, sedici anni, tutta una vita davanti ma tragicamente spezzata in un maledetto sabato di fine novembre, in un incidente d’auto. La piangono parenti e amici, le compagne del Brenta Volley, la sua classe con i professori, la banda, il fidanzato.
Nella piccola chiesa di S. Martino a Zuclo, nel pomeriggio di martedì 1° dicembre, si stringono tutti in un abbraccio silenzioso alla famiglia, a papà Paolo, a mamma Cinzia, ai fratelli Carla ed Enzo. Persino il cielo sembra triste, coperto di nuvole che minacciano pioggia, forse neve. “Mi resta di te un ricordo indelebile, una bellezza straordinaria e un sorriso capace di far innamorare chiunque. Io di quel sorriso ne ero follemente innamorato”, lo struggente ricordo del fidanzato. Poi le parole del fratello Enzo, affidate anche ai social. “Sei il dono più grande che la vita abbia potuto darmi. La nostra vita è cambiata in un attimo, in una famiglia come la nostra così unita, vedere quel posto vuoto a tavola è inspiegabile. Eri così bella, così sensibile, quel sorriso incredibile rimarrà indelebile dentro di me”.
Quel sorriso che ora si è spento, ma che resterà per sempre nei ricordi di tutti, di chi l’ha conosciuta, delle compagne di classe che non la vedranno più entrare dalla porta e dare il buongiorno e magari entrare dopo ricreazione ancora con il caffè in mano. “C’era fila alle macchinette…”, e il prof che lanciandole un’occhiataccia la mandava a posto. È difficile veder passare il carro funebre e seguirlo fino al cimitero, ancor più darle l’ultimo saluto, mentre la tristezza e i pensieri affollano la mente. Ma Valeria non se ne andrà mai del tutto, continuerà a vivere in ognuno di noi e a proteggerci da lassù.
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