Carè Alto e Cavento sullo sfondo, il Passo di S. Valentino ad Est, tutt’intorno un letto verde di prati, di conifere e il solco del nascente fiume Chiese: al centro un elegante rifugio (57 posti letto, a quasi 2.000 m. di quota); a monte, una grotta che parla il linguaggio scout.
Già negli anni ’70, Vittorio – il vecchio capo-scout, poi gestore del rifugio – portava qui la sua squadriglia di Carisolo a campeggiare. Quei ragazzi hanno imparato a fare di tutto. Dissero: “Perché non mettere assieme una chiesetta?”. Punteruolo e martello in mano, scavarono dentro l’anfratto della roccia: divenne l’abside con al centro il Crocifisso e la scritta: “Ave crux spes unica”. Una pietra, sostenuta da due pilastri, divenne l’altare. Poi qualche pietra per sedersi. Ai fiori ci pensò madre natura.
In questo rifugio passano, ogni anno, centinaia di giovani: l’ex vescovo di Acerra, mons. Riboldi, è stato per anni l’ospite più onorato.
Il poeta locale Gastone Pancheri ricorda così uno dei tanti momenti passati in Val di Fumo:
Gatarse amó ‘n pezòt en compagnia
per ricordar el témp ormai brusà,
per rivedérse, star en alegria
e, de scondón, pensàr a chei ch’è nà.
Parlàr de ore alegre, de aventure,
de scherzi, de cantade, de ridèste…
lassàr da banda cruzzi, guai, paure,
desmentegàr ancó le ròbe mèste.
(Gastone Pancheri)
La scheda:
dedicata: al Crocifisso
luogo: presso il rifugio Val di Fumo; da malga Bissina, lungolago, poi sent. 240 – ore 1,30
quota: m. 1.997
costruita: nel 1970
info: 0465/67.45.25
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