“Credevamo di poter vivere da sani in un pianeta malato”. Parole che implorano un aiuto divino, ma al tempo stesso richiamano l’uomo alle sua responsabilità di fronte alla vita, a riconoscerne la sacralità, perché una natura-creatura violentata, offesa, inquinata, porta morte. In questo senso il “miracolo” – per provare a rispondere alla prima lettera – non sta tanto in qualche prodigio, quanto nell’Uomo che torni ad accorgersi di Dio. Di una essenza, di un disegno, di una presenza, che travalica la sua tentazione, luciferina, di onnipotenza, Perché le parole del diavolo al “figlio dell’uomo” risuonano ancora ogni giorno: “Se mi adori ti farò padrone del mondo”. Nella morte.