Tra le novità, dalla primavera Il Segno sarà veicolato assieme al quotidiano Alto Adige
Bolzano – Ufficio stampa, addio! Arriva l’Ufficio diocesano delle Comunicazioni sociali. Sarà diretto da Paolo Ferrari coadiuvato, nel suo lavoro, dai giornalisti Thomas Ohnewein e Irene Argentiero (finora alla direzione del giornale diocesano Il Segno), mentre l’attuale direttore Martin Pezzei passa all’Ufficio del Dialogo. Il nuovo Ufficio è stato creato come passo del processo di attuazione del Sinodo diocesano il quale, tra l’altro, auspica l’esistenza di “mezzi di comunicazione multilingui”.
Ferrari è un professionista di lunga esperienza che ben conosce la realtà altoatesina, è stato a suo tempo direttore dell’Ufficio stampa diocesana e proviene ora dall’Agenzia di stampa e comunicazione.
Paolo Ferrari, come si arriva all’istituzione dell’Ufficio comunicazioni sociali?
I cambiamenti non si fanno sempre perché qualcosa non va, si fanno anche perché cambiano i tempi. Alla luce dei grandi mutamenti nel mondo dell’informazione (e nel modo di fare informazione), sono necessarie nuove forme organizzative di lavoro giornalistico e di comunicazione. Il nuovo Ufficio è una delle misure realizzate in attuazione del pronunciamento del Sinodo diocesano: per promuovere il dialogo della Chiesa locale a tutti i livelli con i singoli, con i media e con la società, il Sinodo ha approvato l’istituzione di questa struttura, che nell’annuncio è aperta a tutte le forme di comunicazione. In tal modo il sistema comunicativo della Diocesi risponderà sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa.
Che cosa lo differenzia dall’attuale Ufficio stampa?
Non si tratta solo di un cambiamento di nome, ma di aggiornare la comunicazione diocesana così da renderla ancora più efficace e mirata. Come detto, le profonde trasformazioni prodotte dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dalla multimedialità e dall’interattività, richiedono un adeguamento del sistema informativo. Nella Chiesa di Bolzano-Bressanone il passo concreto è una riorganizzazione che, tenendo presente la storia della comunicazione e della comunità diocesana plurilingue, proceda verso una maggiore integrazione e una gestione unitaria. E al contempo sostenga le tante realtà ecclesiali, il singolo e le associazioni, che vogliono far sentire la loro voce nel dibattito pubblico.
Perché nella Chiesa la comunicazione è così fondamentale?
Compito della Chiesa è comunicare il Vangelo. Tuttavia l’esperienza quotidiana insegna che non basta comunicare per essere capiti, ma bisogna farlo bene e in modo professionale. Da questo punto di vista, la Chiesa ha una grande potenzialità perché riuscire a trasmettere il Vangelo negli stili di vita e nelle idee ha in sé una carica creativa capace di cambiare il mondo. Ogni fedele, in tal senso, è comunicatore. E il ruolo di chi lavora nella comunicazione, come detto, è quello di promuovere e potenziare anche la voce della singola persona e del gruppo, per mettere in moto un cambiamento culturale incisivo e duraturo.
Come si compone l’Ufficio e quali saranno i primi passi?
Il nuovo Ufficio per le comunicazioni sociali curerà la comunicazione multimediale della diocesi verso l’interno e verso l’esterno, il coordinamento del lavoro dei media diocesani, il contatto con il mondo dell’informazione e la promozione della comunicazione ecclesiale ai vari livelli, utilizzando tutti i mezzi oggi a disposizione, a cominciare dal portale plurilingue e interattivo. Come ha detto Papa Francesco parlando proprio di comunicazione, riforma significa dare un’altra forma alle cose, organizzarle in un altro modo. Che a Bolzano significa anche valorizzare ulteriormente le molte professionalità interne della Diocesi: dai tre giornalisti professionisti attivi nell’Ufficio ai colleghi del settimanale diocesano in lingua tedesca Katholisches Sonntagsblatt e delle due emittenti diocesane Radio Sacra Famiglia inBlu e Radio Grüne Welle.
Il nuovo Ufficio si occuperà anche del “Segno”, finora settimanale diocesano e in futuro mensile?
L’Ufficio accompagnerà la nuova vita editoriale del mensile, che dalla primavera sarà veicolato assieme al quotidiano Alto Adige favorendo una diffusione più capillare e un maggiore radicamento sul territorio. L’ambizione è quella di proporre ai lettori un utile strumento di analisi dell’attualità alla luce del messaggio cristiano e un canale privilegiato per raccontare e discutere assieme la vita della Chiesa locale nella sua evoluzione pastorale.
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