Quella di apertura sarà una serata particolare per tutti i partecipanti alla festa. Si commemorerà infatti un cittadino roveretano e parrocchiano molto attivo nella sua comunità, Sergio Normani, prematuramente scomparso a Pasqua 2015. Lo storico portiere della formazione di pallamano HC Rovereto sarà omaggiato venerdì nel corso della serata dal titolo “Caro Sergio… ti ricordiamo!”.
Gli amici della pallamano, inoltre, organizzeranno il giorno seguente un torneo di vecchie glorie al palazzetto, mentre gli amici della musica – Sergio era infatti impegnato nel complesso “L’Anima del Suono” – si uniranno per un sentito e commosso ricordo, offrendo un concerto di musica anni Sessanta e Settanta.
“Se Dante a 35 anni firmava la data della Divina Commedia iniziando ‘nel mezzo del cammin di nostra vita…’, forse possiamo pensare anche noi di guardare avanti ai prossimi 35”, dice il parroco don Sergio Nicolli. “Per intanto comunque guardiamo a questo anno significativo, ringraziando il Signore che ci ha accompagnato attraverso alterne vicende di questi anni aiutandoci a far emergere quello che ci è sempre stato più a cuore: creare un’occasione di incontro e di amicizia fraterna tra tutti coloro che hanno collaborato, con fatica ed entusiasmo, a far diventare la ‘Festa per tuti’ un’occasione di tanti incontri e di crescita della coscienza comunitaria, non solo nella parrocchia della Sacra Famiglia ma in tutta la Città e anche oltre”.
La festa, quest’anno, si concluderà con un concerto che porta, attraverso i giovani e meno giovani dell’associazione “Via Pacis” e in una forma artistica moderna, un messaggio spirituale di alto profilo che vale per tutti. “In continuità con piccole esperienze fatte già negli anni scorsi – quando abbiamo avuto la collaborazione di alcuni immigrati e immigrate che hanno lavorato volentieri a servizio della comunità – e sollecitati dall’inaspettata entusiastica partecipazione alla Camminata della fraternità, desideriamo – conclude il parroco – dare anche quest’anno una particolare attenzione e coinvolgere quanto possibile uomini e donne che sono arrivati numerosi tra noi per fuggire dalla guerra, dalla persecuzione e dalla miseria. Ci auguriamo che anche questo progetto ci aiuti a diventare sempre più una comunità accogliente nella quale tutti si sentano di casa”.
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