La Cattolica studia i giovani

I social network, non solo per divertimento

Il racconto di una generazione in equilibrio precario tra rischi da cui difendersi e opportunità a cui tendere, penalizzata da freni culturali e istituzionali che non permettono una piena valorizzazione di potenzialità troppo spesso misconosciute e sottoutilizzate. Il Rapporto Giovani 2017 dell’Istituto Toniolo dell'Università Cattolica di Milano, nelle librerie da aprile edito da Il Mulino, è la più importante indagine in Italia sulle nuove generazioni (9000 giovani intervistati) e offre validi strumenti di analisi e intervento agli operatori sociali e pastorali.

Oltre all’aggiornamento annuale sulle scelte formative, sui percorsi lavorativi, sulla progettazione di una propria famiglia, su valori, aspettative e atteggiamento verso le istituzioni delle nuove generazioni, il Rapporto 2017 (www.osservatoriogiovani.it) dedica un approfondimento al tema dei social network.

I risultati evidenziano la presenza di alcuni “usi alti” delle piattaforme di networking, vale a dire quegli usi che provano a metterne a frutto le potenzialità al di là della pur piacevole e necessaria socialità fine a se stessa, del passatempo ludico, della curiosità per i “fatti” degli amici e dei followers. Se il 60% degli intervistati si riconosce in uno stile fruitivo più legato alla sfera del privato, il 40% dichiara invece di fare un uso “pubblico” e professionale dei social; il 52,6% dei rispondenti afferma inoltre di aver prodotto, nel mese precedente alla rilevazione, contenuti a carattere etico, civico e politico almeno una volta o più; per il 59,1% sui social è più facile ottenere informazioni e contatti utili per il lavoro rispetto ad altri canali e il 41,4% dichiara di essersi imbattuto una volta o più, nell’ultimo mese, in una concreta opportunità di lavoro.

Sembra tuttavia di poter dire che il potenziale costruttivo messo a disposizione dai social potrebbe essere sfruttato maggiormente, dedicandosi maggiormente a quelli definiti “usi alti” e lavorando sulla consapevolezza che stare sui social può essere utile ed efficace nell’innescare processi di connessione, incontro, visibilità, capaci di generare opportunità per la propria vita pubblica e professionale.

In sintesi, la ricerca dell’Istituto Giuseppe Toniolo ribadisce alcuni tipici tratti della generazione dei Millennials, come la confidenza con la tecnologia, la capacità di districarsi consapevolmente nella sfera informativa (non incorrendo nel tranello delle false notizie), il possesso di uno spirito critico e di un elevato livello di riflessività sulle pratiche della loro vita quotidiana. Allo stesso tempo lascia trasparire un ambito, come quello dell’uso “efficace” dei social, rispetto al quale i giovani dimostrano di avere ancora margini di crescita.

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