Andiamo a scoprire un nuovo Mestiere della Montagna assieme ai ragazzi della classe V A della scuola elementare “Crispi” di Trento, che hanno intervistato per noi Daniela Dalbosco, una delle sei donne promotrici del progetto Bollait per la promozione della lana della val dei Mòcheni.
Daniela, cosa fate con il vostro gruppo?
Siamo sei donne appassionate del lavoro con la lana, un materiale che consideriamo davvero prezioso. Ci stiamo impegnando per valorizzare la lana, che i nostri pastori, ahinoi, hanno difficoltà a smaltire. Infatti, dopo le due tosature annuali purtroppo una certa quantità di lana deve essere troppo spesso conferita nei Centri di raccolta differenziata per essere trattata come rifiuto speciale.
E il vostro impegno quindi qual è?
Attraverso una raccolta accurata della lana, la sua lavorazione e la vendita, ci proponiamo di poter restituire qualche…soldino anche ai pastori; vogliamo ridare valore economico a questo materiale. E’ un materiale molto bello, che riscalda il corpo e anche il cuore. Il progetto intende ricostituire una filiera corta che va dal pascolo fino alla commercializzazione del manufatto in lana.
Che razze di pecore vengono allevate in valle?
Sono razze miste, dalle Lamon alle Frisone…
In valle quanti pastori ci sono?
Sono circa una ventina i pastori in tutto. Le aziende stabili con propri capi danno un totale di circa 300 pecore. Ma tenendo conto dei capi che passano per la transumanza sono molti di più. (Alla domanda risponde il sindaco di Palù del Fersina, Daniele Moltrer, presente in studio a radio Trentino inBlu per confermare la partecipazione del Comune al progetto).
E’ stato faticoso avviare questo progetto?
Abbastanza – risponde ancora il sindaco – ma siamo contenti di aver trovato questa persone motivate che impegnano tempo e passione. Ora il progetto potrà avere un seguito concreto, a vantaggio di tutta la valle. Il piccolo contributo che abbiamo dato come amministrazione ha già dato un grande risultato attraverso le persone coinvolte e gli incontri sul territorio. Questo forse ci aiuterà anche a mantenere qualche giovane a lavorare in valle.
Come vi ha aiutato il Comune?
Un aiuto concreto – riprende Daniela Dalbosco – è stato quello di metterci a disposizione alcuni locali nella sede comunale a Palù del Fersina, che abbiamo denominato “Casa della lana”, dove ora c’è un grande traffico di chi viene a prendere gomitoli o matasse. Attualmente ci sono anche sette punti vendita a Mas del Saro a Mala, all’agritur Klophof a San Lorenzo di Fierozzo, all’Agritur Blum di Castel Ivano, all’Osteria Storica Morelli di Canezza di Pergine, al B&b Gian e al Caseificio Mas la Grisota di Sant’Orsola, e all’Agritur Le Mandre di Bedollo.
Possiamo venire a trovarvi?
Ma certo, ragazzi. Vi aspettiamo a braccia aperte e con un gomitolo in mano!
Intervita a cura della classe V A della scuola elementare “Crispi” di Trento
Nome: Daniela
Cognome: Dalbosco
Professione: Lavoratrice della lana (per passione).
Segni particolari: una delle sei donne promotrici del progetto Bollait per la promozione della lana della val dei Mòcheni
Lascia una recensione