Una settantina di proposte tra produzione alimentare, musica, artigianato, cinema, paesaggio… E incontrandosi si costruisce il Polo dell'etnografia
Etnografia sembra una parola difficile, ma vuol dire semplicemente “tradizioni popolari, e il loro studio”. Nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 aprile torna, per il 5° anno, la grande festa di primavera del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, dedicata proprio a usi costumi e tradizione locali: al Festival dell’Etnografia del Trentino, nei cortili e nel chiostro del vecchio convento a San Michele all'Adige, si mescolano storie, burattini, musica popolare, balli folk, cori, cinema di documentazione, paesaggi culturali, agricoltura e prodotti del territorio, artigianato, laboratori didattici, giochi e tanto altro.
L'intensa due giorni offre una settantina di proposte diverse a cura di altrettanti soggetti locali, piccoli musei, aziende agricole, associazioni, gruppi di volontari, configurandosi quindi come una vetrina privilegiata sulle tante iniziative che, ai quattro angoli del territorio, si sono poste il compito di ritornare a comprenderlo, di ritrovarlo, di riqualificarlo. Uno scambio tra valli lontane e generazioni diverse, all'insegna della conoscenza e della riscoperta della cultura del Trentino.
In questa prospettiva, il concetto di “etnografia” entra direttamente nei processi che orientano il governo minuto del territorio, le sue scelte, la sua cultura quotidiana. Negli ultimi tempi si è parlato molto del cosiddetto “Polo dell’Etnografia”, anche come possibile punto di riferimento nella riorganizzazione del comparto museale: il Festival dell’Etnografia ambisce proprio a costituire anno per anno un luogo d’incontro e di scambio tra i tanti soggetti impegnati in realtà di valle diverse sul medesimo progetto complessivo.
Per il fitto programma rimandiamo al sito: www.museosanmichele.it.
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