Leggendo il settimo dei dodici agili volumi della collana Vite esagerate, ideata da Davide Rondoni per le edizioni San Paolo, mi sono chiesta che senso avesse imbastire un progetto così ambizioso per parlare di Santi al lettore d’oggi. Ebbene, di senso ne ha, e molto, se serve a dimostrare come la santità non sia solo quella dei santi da calendario, ma qualcosa che ha a che fare con la nostra quotidianità, con il nostro modo di concepirla e di viverla. Una scommessa, certo. Una scommessa per ciascuno di noi chiamato, nell’assoluto anonimato, a diventare santo, come ama ripetere Papa Francesco e come testimoniano tante persone, silenziosamente impegnate a sottrarre spazio al male e al rassegnato pessimismo che questo insinua. Ma, come ogni scommessa, richiama energie ed entusiasmo perché possa diventare vincente. “Scrivere di una persona reale, diventata addirittura santa, mi è sembrata una sfida – racconta Antonella Berni – traduttrice e saggista di valore, già nota al pubblico trentino per i suoi racconti, autrice di "L’Australiana. Mary Mac Killop, una donna contro le convenzioni" – così come l’idea di una collana variegata per gli scrittori coinvolti e la conseguente molteplicità di stili. Le consorelle di Mary Mac Killop, poi, da Sidney mi hanno aiutato nella ricerca di materiali, per cui è stata un'esperienza anche umana, oltre che di scrittura… sì, perché il personaggio esce fuori in maniera così forte che è impossibile non fare riflessioni, non porsi domande. E ho avuto conferma di come una donna, all'altro capo del mondo a metà dell'Ottocento, possa ancora incidere nella quotidianità di un'altra donna contemporanea come me con una vita e aspirazioni diverse”.
Mary, beatificata nel 2010, è stata la prima santa del continente australiano.
Con una prosa fresca asciutta, a partire da un incipit perfetto in cui fisionomie e caratteri sono indagati con piglio sicuro e maestria – citerei su tutte quella di padre Wood -, l’autrice ci conduce in modo avvincente in una sperduta regione dell’Australia dove più selvaggio sembra il vento e più intense le passioni che agitano gli uomini. Sarà da lì che la giovane, contrastata dal potere e dalle gerarchie ecclesiali cattoliche fino alla scomunica, troverà la forza di andare a Roma a colloquio con il Papa per essere confermata nello straordinario percorso dell’opera intrapresa. Le Sorelle di San Giuseppe, l’ordine da lei fondato, continuano ancor oggi l’opera educatrice e caritativa da lei iniziata, senza mezzi ma con tanto fervore, con progetti di istruzione, cultura e accoglienza in Australia, Nuova Zelanda e Tanzania.
Del resto, come suggerisce l’autrice “uno dei prerequisiti di un santo è disturbare l’ordine naturale delle cose e, in questo, Mary Mac Killop si è distinta particolarmente”.
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