In occasione di san Basilide, patrono delle guardie carcerarie, giovedì scorso l'arcivescovo Lauro Tisi ha celebrato una Messa nella Casa circondariale di Spini di Gardolo. Tra le autorità presenti, oltre al sindaco Andreatta, il direttore del carcere Valerio Pappalardo e il neo comandante della polizia penitenziaria Daniele Cutugno, che hanno raccolto il desiderio dell'Arcivescovo di tornare in carcere nella notte di Natale e nel pomeriggio di Pasqua, per “incontrare questa umanità e celebrare la Messa qui con voi”.
La ricorrenza è stata l'occasione per portare l'attenzione sulla difficile situazione in cui si trova il carcere di Trento. I numeri parlano chiaro: 130 agenti in servizio invece dei 214 previsti; 320 detenuti invece dei 240 concordati nell'intesa Governo-Provincia. “Con questi numeri si fa sempre più fatica”, ha spiegato Cutugno, “i riposi saltano, non si riesce a coprire tutti i turni e in questa situazione si mette a repentaglio la sicurezza”. A questo si aggiungono difficoltà di comunicazione e di gestione: circa il 75% dei detenuti è extracomunitario, e molti soffrono di disturbi psichiatrici. Non mancano le proteste. “Una gestione ottimale non può spettare solamente agli agenti di polizia penitenziaria – ha detto il comandante Cutugno – ma è necessario un approccio globale, sociosanitario”.
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