Da buoni samaritani, per un giornale necessario

“Le idee devono marciare”. L’ultimo titolo del mio primo direttore don Vittorio Cristelli, nel sofferto commiato del giugno 1989, conserva oggi tutta la sua forza. Quella di una testata scaturita nel Natale 1926 dalla tenacia formativa dei cattolici trentini e ora proiettata nel novantesimo anno di vita, verso la stessa direttrice. Ce la riconsegna, dopo quasi sei anni di “guida appassionata” l’amico Marco Zeni, che ringrazio assieme ai responsabili della diocesi.

Passano le persone, ma devono marciare le idee fondanti di Vita Trentina: la fedeltà al Vangelo e all’uomo, il servizio competente alle comunità trentina, la libertà da ogni potere, l’identità robusta ma disponibile al dialogo. Un giornale da buoni samaritani (l'immagine è di Papa Francesco) che escono sulle strade, riconoscono e documentano le ferite del nostro tempo, prendendosene cura. Così forse riusciremo a far incontrare Gesù, che è il volto misericordioso di Dio: lo chiede l’assemblea d’inizio d’Anno pastorale nel giubileo della Misericordia.

Quest’uscita verso le strade periferiche e nelle piazze virtuali vuole ancorarsi all’impegno assunto nel primo editoriale da don Giulio Delugan, amico fraterno di Alcide De Gasperi. Ovvero sentire cum ecclesia, discernere insieme alla Chiesa trentina, con arricchente pluralismo. Compito condiviso con Piergiorgio Franceschini, che coordinerà la comunicazione sociale e l’ufficio stampa della diocesi.

Ai lettori affacciati su questa copertina rinnovata dai nostri bravi grafici ed ai “fiduciari” impegnati nella raccolta abbonamenti, confido la mia ambizione: che Vita Trentina sia sempre di più un giornale utile, anzi necessario. Anche nell’epoca dei messaggi brevi e cinguettanti, c'è esigenza di un pensiero forte, originale, che parte dal Vangelo e si alimenta nella dottrina sociale, quelle “buone idee” sempre rilanciate anche da don Agostino Valentini. E' il direttore che ha creduto nel 1990 nel ruolo di radio Trentino inBlu, valore aggiunto per intercettare e accompagnare gli ascoltatori. La redazione unificata può ora offrire grazie al portale vitatrentina.it quella fontana incessante presso la quale sostare e attingere novità e stimoli non superficiali.

Pur rimanendo “cronisti dell’invisibile” (è il titolo del primo libro di don Ivan Maffeis da portavoce dei vescovi italiani), oggi i comunicatori s’incontrano con i lettori in luoghi diversi: la carta stampata, immortale, ma anche le videate di un sito o le applicazioni del cellulare, più utilizzato ormai del portafoglio.

Vita Trentina resterà comunque “la voce di chi non ha voce”, per dire “pane al pane”. Nel Trentino del terzo statuto vigilerà su un’autonomia “da conquistarsi ogni giorno” (Paolo Mieli dixit) e nella responsabilità planetaria raccomandata dall’enciclica Laudato si’.

Accompagnateci, amici lettori, e scrivete! Per avere consiglio e salute invoco dal Cielo la protezione dei santi e dei nostri cari colleghi scomparsi troppo presto: Marco Pedrini nell’incidente stradale del 1999, e Michele Niccolini, sotto la valanga del 2 maggio scorso sulle candide nevi del Cevedale.

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