Le immagini che vedete (in sala veniva proiettato un video delle due missioni spaziali cui il dott. Guidoni ha partecipato, ndr) mostrano come in realtà, pur ad oltre 50 anni dal volo di Yuri Gagarin andare nello spazio sia ancora oggi una cosa molto complessa: non si è ancora avverato il sogno di andarci come un viaggio normale, magari turistico…
Nello spazio siamo alle frontiere della conoscenza: è come un muro da superare, oltrepassato il quale, però, si apre una realtà sempre nuova. Dire spazio, però, non è solo ricerca scientifica, ma anche collaborazione, come testimoniato dalla Missione spaziale internazionale dove sono ben 15 i diversi paesi che collaborano insieme.
Dal punto di vista dell’umano nello spazio il corpo galleggia e questo cambia completamente la percezione del sé, come dire si sperimenta una dimensione in più. Andare nello spazio significa varcare un ambiente lontano dal nostro quotidiano. L’umanità, fin dalle sue origini, si è mossa lungo il pianeta e poi si è rivolta verso lo spazio.
Il limite è ancora sconosciuto e la conoscenza comincia quando andiamo oltre. Per un verso sei anche al limite della tecnologia, però di fronte a te hai un’immensità ancora inesplorata.
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