“Fusioni o aggregazioni, decidano i cittadini”

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Incontri sul territorio e piattaforme web per favorire la partecipazione informata e consapevole

“Ci preme davvero che questo processo, per molti versi davvero rivoluzionario, veda la partecipazione informata e consapevole dei cittadini”. Paride Gianmoena, presidente del Consiglio delle Autonomie e del Consorzio dei Comuni trentini, è stanco, ma soddisfatto. Per incoraggiare il percorso dei Comuni trentini verso le fusioni o le aggregazioni, il Consorzio ha promosso una serie di serate informative sul territorio provinciale, rivolte non solo e non tanto agli amministratori pubblici, ma anche ai cittadini. “E’ un bell’impegno, ma lo facciamo volentieri perché vediamo un desiderio di saperne di più, di arrivare a decisioni prese con consapevolezza”, osserva. E poiché non è possibile arrivare dappertutto, il Consorzio ha anche sostenuto la realizzazione di piattaforme web specifiche per i diversi territori, quale strumento di partecipazione democratica e di confronto. “La nostra parte è offrire un’informazione corretta e il più possibile chiara ed esaustiva. Poi spetta agli amministratori e, in ultima battuta, ai cittadini, pronunciarsi”, spiega Gianmoena.

Gestioni associate o fusioni? “Sono entrambi modelli efficienti, che permettono di organizzare i servizi e di tagliare i costi”, osserva Gianmoena. “Personalmente, sono favorevole a fusioni piccole. Non mi entusiasmano i Comuni unici di valle”. Piccole quanto? Da 2.500 a 20 mila abitanti il livello di efficienza è sostanzialmente uguale. Ha poco senso allora creare Comuni enormi, con vantaggi poco significativi e il rischio invece di una perdita di identità, ragiona Gianmoena (che al legislatore rimprovera bonariamente di non aver fissato il limite di 2.500 abitanti, anziché 5.000, per le gestioni associate, come suggerito dal Consiglio delle Autonomie). Ma di buono riconosce che, fissando la scadenza del 10 marzo, sicuramente si è data una spinta decisiva a un processo che altrimenti poteva svilupparsi con tempi ben diversi. E che invece suscita il confronto, provoca vivaci dibattiti nei Consigli comunali, rivela senso di responsabilità e maturità negli amministratori comunali: come nel caso di quel sindaco, eletto da poco, che avrebbe potuto starsene tranquillo sul suo scranno, e invece ha scelto di mettersi in gioco, spingendo per la fusione.

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