L’inaugurazione delle case in muratura realizzate dopo il tifone Haiyan del novembre 2013 è stato uno dei momenti più significativi del viaggio nelle Filippine e in Myanmar di Roberta Riccadonna, presidente di “Via Pacis”, e del fondatore della stessa Onlus, Paolo Maino. Molte le impressioni ricevute dal contatto con quella realtà, con le persone, le famiglie, i bambini aiutati con il sostegno a distanza da tante famiglie trentine o di altre regioni italiane attraverso “Via Pacis”. “Tante erano le aspettative, le storie che sapevo avrei sentito, tanti i progetti realizzati in vent’anni di collaborazione con le Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento”, racconta Roberta Riccadonna.
Il viaggio ha avuto inizio a Manila, dove una cinquantina di ragazze provenienti da Myanmar, Indonesia, Vietnam e dall’isola di Mindoro sono ospiti delle suore e hanno la possibilità di studiare e raggiungere il diploma o la specializzazione. E’ poi stata la volta di San Josè (Occidental Mindoro), per visitare 13 dei 54 villaggi in cui l’associazione opera con il sostegno a distanza. “I racconti di alcuni ragazzi, cresciuti e istruiti grazie al sostegno a distanza, mi hanno commosso: traspariva la gratitudine per la famiglia che li sostiene e la consapevolezza di non voler sprecare l’opportunità ricevuta”, spiega Riccadonna. Nei villaggi Paolo Maino ha incoraggiato i “leader”, le persone che rendono possibili le iniziative intraprese dalle suore: “Abbiamo visto come il bene fa bene, genera vita. Molti bambini sostenuti ed ora adulti aiutano in vari modi i più piccoli. Si è innescato un circolo virtuoso di aiuto reciproco nei villaggi, nelle scuole, nelle case di accoglienza”, conclude.
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