>
Tre è il numero perfetto. E tre è il numero uscito ieri sera più volte sulla ruota del PalaTrento. Tre come i supplementari che, davanti a 3 mila spettatori, l’Aquila ha dovuto combattere prima di avere la meglio su Cremona, una delle squadre più in forma del momento e, prima di ieri, mai sconfitta fuori casa. Tre come le cifre del punteggio finale delle due squadre: 116 a 114. Ma anche tre come i giocatori che hanno concluso la loro gara con oltre venti punti a referto: Mitchell e Pascolo a 26, Owens a 23. E, ultimo ma non meno importante, tre come le vittorie consecutive che lanciano i bianconeri al quinto posto in classifica, in piena zona play off.
Al termine della gara Maurizio Buscaglia fa il pompiere, affrettandosi a spegnere possibili, facili entusiasmi. “Se penso a qualcosa di diverso dalla salvezza? No, gli obiettivi da cui siamo partiti non cambiano, come non devono cambiare la nostra idendità e il nostro modo di stare in campo”, il commento del coach trentino che invita i suoi giocatori a tenere i piedi per terra. Difficile, verrebbe da dire con una battuta, per degli uomini volanti che decollano verso il canestro infiammando un palazzetto in delirio, che per quasi due ore e mezza attacca e difende con la squadra. Che trattiene il fiato quando a 76 centesimi dal termine Cremona ha nelle mani la palla del quarto supplementare. Che esplode quando Gazzotti completamente libero sotto canestro sbaglia e il suono della sirena non è mai sembrato così dolce.
E pazienza se il derby della Madonnina quando a fine gara in molti corrono a casa per accomodarsi in poltrona, è già iniziato da un bel po’. Lo spettacolo, anche ieri sera, era tutto al PalaTrento.
Lascia una recensione