La storia delle Dolomiti al Museo Geologico di Predazzo

Il Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo
Un percorso espositivo dedicato alle Dolomiti che salperà su una “Nave d’oro”, pronta a solcare i mari della conoscenza geologica per approdare su isole che rivelano sempre nuovi aspetti da esplorare. Un trend in costante crescita per quanto riguarda il numero di visitatori durante la scorsa estate, nuove mostre temporanee che apriranno a breve la stagione invernale e una sinergia che funziona.

È sempre più ricca l’offerta culturale che il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo si appresta a garantire nella stagione 2014-15, e sono molti i motivi di soddisfazione espressi dalla sindaca Maria Bosin nell’incontro di presentazione svoltosi al Museo delle Scienze di Trento martedì 18 novembre.

“La collaborazione con il Muse è stata fondamentale per noi sia per quanto riguarda la gestione del Museo sia per la consulenza scientifica e le competenze tecniche necessarie che ci hanno permesso di completare il riallestimento delle sale”, ha detto Bosin. “Ora stiamo lavorando per poter inaugurare la mostra sulle Dolomiti nella prossima primavera”.

Le ha fatto eco il direttore del Muse Michele Lanzinger: “Predazzo si colloca in una posizione strategica, al cuore dei nove sistemi che sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità. La nuova esposizione è un progetto che permetterà al Museo Geologico di assumere un ruolo sempre più rilevante per quanto riguarda la valorizzazione delle Dolomiti”.

La sede territoriale del Muse dedicata alla geologia rappresenta un punto di riferimento per la programmazione culturale delle Valli di Fiemme e Fassa (e non solo) come testimoniato dalle quasi 12 mila presenze registrate tra giugno e settembre, con una tendenza in costante aumento che ha portato a raddoppiare il numero di visitatori nell’ultimo triennio. Inoltre, l’incremento delle già numerose partnership e collaborazioni esistenti, ha permesso al Museo Geologico di mettere in cantiere per il 2015 una serie di proposte e novità, prima fra tutte la “Nave d’oro” (vedi box).

“Desideriamo rivolgerci ad un pubblico sempre più eterogeneo attraverso mostre temporanee – quella dedicata alla nascita dell’alpinismo in Trentino partirà il 16 dicembre, a gennaio quella sui rifugi alpini dalle origini a oggi -, laboratori didattici, collaborazioni con le università di altre regioni e dando spazio e visibilità anche alle associazioni locali”, ha dichiarato il geologo Marco Avanzini, curatore della mostra.

Un percorso di conoscenza che dalle sale si sposta sui sentieri di montagna, come ha spiegato Riccardo Tomasoni: “Durante la scorsa estate ci siamo affidati all’associazione degli Accompagnatori di Territorio organizzando anche un corso di formazione”, ha detto Tomasini. “Hanno partecipato 20 accompagnatori che poi hanno gestito attività estive mirate a consolidare il legame tra il centro espositivo e il territorio”.

Le attività, ha concluso Guido Ciocca, legale rappresentante dell’associazione “Sentieri in Compagnia”, sono pensate per tutte le tipologie di escursionisti con particolare attenzione alle famiglie.

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