A San Rossore i 30mila rover e scolte sono arrivati da 456 strade diverse, lungo tutte le regioni italiane, in comunità gemellate che hanno dato vita ad un confronto fecondo tra diverse appartenenze geografiche, sociali e culturali. In Trentino Alto Adige si sono svolte, dal 1° al 6 agosto, sei route mobili.

Il gruppo Trento 4, insieme al Villanova 1 (Bologna) e al Roma 76, ha seguito il sentiero della Pace fino a Nago. Nella foto, eccoli ai piedi dell'Altissimo, prima dell'ultima fatica.

Sul Monte Altissimo è arrivato anche il clan di Ala, che ha ospitato il Rivarolo Canavese 1 (TO) e il Borgo Piave 1 (LT), partendo da Saccone di Brentonico. Al ritorno, scendendo da malga Postemonzel, hanno visitato la Campana dei caduti di Rovereto. “La campana inizia a battere lentamente, con fatica, come con fatica si costruisce la pace; ma come la pace, quando rintocca il suono si sente ovunque, in tutta la valle”.

Anche il clan del Trento 12 ha ascoltato i 100 rintocchi della Campana di Rovereto. La meta è stata raggiunta, insieme al Rimini 9 e all'Oristano 2, partendo dal Pian delle Fugazze e risalendo la Strada delle 52 gallerie, sui luoghi della Grande Guerra. Il maltempo ha condizionato la prima parte della route (nella foto l'attraversamento della trincea che porta al Dente Italiano sul Pasubio), ma senza impedire di percorrere l'itinerario previsto.

Le condizioni meteo hanno invece modificato il percorso del Bolzano 4 (gemellato con i clan del gruppo San Salvaro 1 (VR) e del Napoli 20), fra la Val Senales e la Val di Silandro, con partenza da Maso Corto. Nella foto, il primo sole a Stierhutte, il terzo giorno.

I rover e le scolte del Gardolo 1, con quelli del Rutigliano 2 (BA) e del Giulianova 1 (TE), hanno attraversato il gruppo del Lagorai, tra la Val Moena e la Val Lagorai. Si procede rispettosamente in fila, al ritmo del passo di chi ti precede.

Il clan del Trento 8 ospitava il Trapani 6 e il Cesena 8: insieme hanno risalito la Strada del Ponale, a picco sul lago di Garda, per poi entrare nella valle di Ledro sui sentieri della Prima guerra mondiale, fino a Pieve di Ledro. La vista a punta Larici apre il cuore e gli orizzonti.