Quella di Valtrigona è una storia emblematica dell’importanza di condivisione dei progetti nella gestione del territorio alpino. “Fin dall’acquisto dell’area negli anni 96-98 – tiene a precisare Sergio Boschele, pioniere anche di quelle stagione – come WWF abbiamo cercato di far conoscere e di condividere con i soggetti locali le nostre intenzioni. E si è trovato sempre un buon accordo fra gli itneressi di tutti”. Basta dire della soluzione trovata per il tracciato della strada forestale indispensabile alla produzione del legno, ma che ha lasciato però l’esigenza di dover raggiungere il Centro Visitatori a piedi attraverso il Sentiero Natura. Ampio è stato il coinvolgimento delle sezioni locali dei cacciatori per condividere progetti di ripopolamento e lotta al bracconaggio. E così i rapporti con i tre comuni interessati (Carzano, Telve e Telve di Sopra) che hanno inserito l’Oasi fra le particolarità d’interesse della loro storia e della loro attuale offerta turistica. Pure la Comunità di Valle valsuganotta apprezza e promuove Valtrigona.
Anche la “festa dell’Oasi” che si tiene in luglio ogni anno è una giornata che – attorno alla polenta d’ordinanza – esprime questo coinvolgimento della comunità locale: si fa memoria dei tanti collaboratori – come Roberto Spagolla, prematuramente scomparso e “poeta” della zona – o di altri defunti, come Remo Trentinaglia e la giovane Laura, una ragazza prematuramente scomparsa i cui gentiori hanno voluto regalare all’OASI una cospicua donazione in suo ricordo, inciso per sempre sulla pietra all’ingresso dell’OASI.
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