Dei 160 posti nei dormitori cittadini aperti a novembre con l'”emergenza freddo” per dare ospitalità alle persone senza dimora, 120 chiuderanno il prossimo 30 aprile. Ai 40 rimanenti (Casa Orlando e Casa Briamasco, pensati come riferimenti permanenti) sarà possibile accedere, da maggio a ottobre, per un massimo di venti giorni.
Dal 1° maggio 120 persone andranno quindi ad aggiungersi a chi già dorme in modo precario sul territorio. Sono persone in buona parte colpite dalla congiuntura economica, in massima parte non abituate alla vita di strada, a cui guardano con angoscia indipendentemente dalle stagioni.
I volontari delle diverse associazioni e organizzazioni che operano nell'accoglienza trentina, hanno sottoscritto un appello per chiedere alla comunità trentina e ai politici di fare in modo che almeno i posti dell'emergenza invernale rimangano disponibili durante tutto l'anno. È necessaria una strategia di pianificazione, si legge nel loro comunicato, che tenga conto della nuova domanda – nuova nel numero e nelle esigenze che porta – e che guardi al dormitorio non più solo come riparo, ma come luogo di relazioni in grado di stimolare e orientare la persona anche nella possibile fruizione di servi del territorio (centro per l'impiego, servizio sanitario, Cinformi…).
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