Mite, ma non per questo meno pronto a spendersi e agire per realizzare ciò in cui credeva. Dalla "c" di confini alla "p" di pace, ponte e profeta, "Alexander Langer. Il mite lottatore. Vita e idee di un profeta verde, un abc" (Il Margine, 2016) di Florian Kronbichler, giornalista e deputato di Verdi-Sel, è il ritratto in forma di abbecedario di un uomo che l'autore conosceva molto bene.
Marco Boato, che ha condiviso tante iniziative di Langer, presenta il ritratto di una figura più che mai attuale: le radici sudtirolesi, il rapporto con la Chiesa, la formazione, il Sessantotto, l’impegno politico e la “conversione ecologica”, la nonviolenza, l’impegno per il dialogo interetnico.
Si ricordano in questi giorni i vent’anni della scomparsa di Alexander Langer (3 luglio 1995). Si era in piena guerra di Bosnia, alla vigilia del genocidio di Srebrenica.
Il Premio della Fondazione altoatesina va nei Balcani. E quest'anno la manifestazione “Euromediterranea” si svolgerà in Bosnia: a 20 anni dal genocidio, nel ricordo di Alex Langer.