Sul fallimento di Tassullo Materiali ci sono due opposte visioni. La prima si identifica nel severo giudizio del Tribunale, che ha considerato irreversibile la crisi dell’azienda. L’altra avrebbe invece confidato in suo rilancio, trainato dallo sfruttamento delle gallerie sotterranee.
La Tassullo Materiali, storica azienda della valle di Non, sconta le difficoltà di una crisi del settore dell'edilizia che sembra non avere fine. Il 14 luglio il Tribunale di Trento deciderà in merito all'istanza di fallimento. Ma i dipendenti sperano ancora e tra i soci c'è chi invita alla coesione.
Ad ogni morso della crisi – come gli annunciati esuberi Marangoni – si levano accuse contro gli interventi della Provincia, specie per le grandi industrie. La giusta rabbia dei lavoratori non deve però far perdere di vista il senso di un’azione stimolatrice che altri ci invidiano e che deve poggiare su due pilastri.
Il nostro tessuto imprenditoriale è poco innovativo? Lo si sente dire, ma non è del tutto vero. Secondo molti imprenditori, un’azienda che riesce a rimanere sul mercato è di per se innovativa. Bisogna perciò vedere come e quanto si innova.
La storica fabbrica di Rovereto ha anticipato a fine marzo la chiusura dello stabilimento, spiazzando i sindacati. Ora un accordo e la ricerca di una nuova attività nel sito industriale.
“Al centro di ogni impresa vi sia l’uomo: non quello astratto, ideale, teorico, ma quello concreto, con i suoi sogni, le sue necessità, le sue speranze e le sue fatiche”. È l’appello rivolto dal Papa al mondo dell’industria.
Negli ultimi mesi nuove iniziative industriali si sono insediate in Trentino, prendendo il posto di altre che hanno cessato la produzione. L'analisi di Paolo Spagni.
Parlando degli impatti dei cambiamenti climatici e degli interventi, le popolazioni indigene rimangono al centro della scena.