“Come segno concreto di impegno per la pace e la vita vorrei citare ed esprimere ammirazione per l’iniziativa dei corridoi umanitari per i profughi, avviata ultimamente in Italia”.
Alberto Capannini, fondatore dei corpi di pace dell'Operazione Colomba, da più di vent’anni è volontario nelle zone di guerra di tutto il mondo. “Nessuno, di fronte a certe situazioni, può restare spettatore”, dice dal campo profughi di Tel Abbas, in Libano.
L'arrivo a Roma dei primi 93 profughi siriani giunti in Italia grazie a un corridoio umanitario. Un progetto ecumenico che dimostra che un’accoglienza sicura e umana, che guarda ai migranti non come numeri ma come persone, è non solo possibile, ma anzi auspicabile.