L'individuazione di canali umanitari per mettere al sicuro che scappa dalle guerre si ripropone con urgenza di fronte al rinnovarsi delle tragedie nel Mediterraneo. Una risposta è data dai corridoio umanitari. Li racconta la mostra allestita a palazzo Thun a Trento nei giorni del Festival dell'economia. Paolo Naso, artefice di “Mediterranean Hope”, il progetto pilota promosso dalle Chiese evangeliche in Italia, dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola valdese, spiega i fondamenti giuridici della proposta e la rilancia come risposta efficace, umana, morale alla crisi migratoria.