La lettera del vescovo Ivo Muser per la Quaresima 2016 porta il titolo “Aprire le porte” ed è un invito a non avere paura, ad uscire dalle proprie piccole sicurezze e a fare spazio agli altri nella propria vita, nel proprio ambito culturale e sociale.
In questi giorni vengono aperte le cosiddette “piccole porte sante della misericordia” negli ospedali della provincia. La prima di queste al nosocomio di Bolzano.
Si celebra domenica a Bolzano, come ovunque, la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Il contesto è quello del forte incremento migratorio verificatosi negli ultimi mesi, quello della spinta alla solidarietà e dei rigurgiti xenofobi.
“Narrare l’Alto Adige”: un volume nel quale Toni Colleselli, per l’editrice AlphaBeta, raccoglie “25 anni di racconti attorno alla provincia meno italiana d’Italia”. Ne abbiamo parlato con l’autore.
Aumentano considerevolmente gli investimenti della Provincia di Bolzano nel campo della cooperazione allo sviluppo. Dopo anni di tagli, i fondi per il 2016 vengono raddoppiati arrivando ad un totale di oltre 4 milioni di euro.
Atti conclusivo del Sinodo diocesano. Sabato scorso la sessione finale con l’approvazione degli ultimi provvedimenti, la discussione del documento sulle finanze della Chiesa e la creazione del Consiglio sinodale.
Tra i temi del sinodo diocesano, un ruolo più forte della donna nella Chiesa e nuovi percorsi di dialogo, uno stile di vita orientato alla sostenibilità e la promozione della coltivazione ecologica dei terreni della Chiesa. Deciso sostegno all’accoglienza dei profughi.
L’Anno Santo della misericordia comincia a Laives. Prima delle porte sante del Duomo di Bressanone (13 dicembre), di quello di Bolzano (25 dicembre) e del santuario di Pietralba (1° gennaio), il vescovo Ivo Muser ha aperto la porta di Casa Emmaus, la comunità che accoglie persone sieropositive e malate di Aids.
Nel corso del mese di novembre, in tutta Italia, i due mondi della scuola e del carcere hanno l’occasione di conoscersi e confrontarsi. La Giornata nazionale “A scuola di libertà” è fissata a livello nazionale per il 15 novembre ed è un progetto pensato e promosso dalla Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, portato in Alto Adige negli istituti scolastici dal servizio Odós.
Il nove per cento della popolazione altoatesina si compone di cittadini stranieri. In tutto (a fine 2014) più di 46mila persone. Rispetto al 2013, in controtendenza rispetto ad altre regioni, si è potuto registrare un incremento dell’1,3 per cento .
Franz Thaler. Il “Giusto di Sarentino”, uno degli ultimi testimoni sudtirolesi della resistenza alle dittature che hanno insanguinato il 20° secolo, si è spento giovedì 29 ottobre all’età di 90 anni..
Dal “barometro” emerge che le competenze linguistiche degli altoatesini sono nel complesso molto buone: dal 2004 esse sono migliorate notevolmente e nel confronto europeo l’Alto Adige si trova in una posizione privilegiata.