Il nome del Comune – Carisolo – deriva da quello della pianta palustre che cresce abbondantemente nella zona: il carìce. Deriva quindi dal latino Carex da cui Caricae.
In un documento di fine 1400 si trova un Carezol. Di antica origine, il Comune, con la Val Rendena, all’alba del Mille divenne della Chiesa di Trento. L’economia in passato era silvo-pastorale legata al legname della Val di Genova. Famose la segheria “dei Strolich” e la vetreria antica.
Poi Carisolo e Madonna di Campiglio, punti di partenza per escursioni a vette e ghiacciai del gruppo Adamello-Presanella, hanno inaugurato una stagione di grande turismo. La parrocchiale è dedicata a S. Nicolò (1751), ma famosa è la chiesa di S. Stefano (1368) con gli affreschi della vita del santo, della danza macabra, dei sette vizi capitali, opera di Baschenis (1519).
Lo stemma è ricavato da una pergamena antica e adottato il 2 agosto 1979. Lo scudo è accartocciato, il campo appuntato. Reca un disegno in oro su campo rosso: in alto, stilizzati, dei fiori di carìce, che significa amicizia, comprensione. Al centro si trova una pergamena; in basso, stilizzato, un artiglio d’aquila col significato di attaccamento alla propria terra e alle tradizioni.
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