Già all’inizio del 1200 Cavalese era citato come Cavalese e più tardi come Cavalesio. E nel 1285 si parla di comunis Cavalesii e di un de quartiero Cavallesi. Il toponimo è fatto derivare da Cavallius col suffisso –ensis nel senso di “pascolo” o “sentiero per cavalli”. Cavalese è la piccola capitale della Valle di Fiemme. Nel Medioevo era sede vescovile e dell’autorità giurisdizionale ed ecclesiastica. La presenza di funzionari e famiglie borghesi favorì commerci, industrie e il sorgere di palazzotti signorili. È borgata alpina che si estende in un verde altopiano pensile sul greto dell’Avisio.
Grande significato storico assume il palazzo della Magnifica Comunità. Ma anche la vicina chiesa dei SS. Sebastiano e Fabiano risalente al 1464 e la torre merlata eretta da Antonio Longo di Varena. È apprezzata località turistica delle Dolomiti.
Lo stemma è stato adottato il 13 settembre 1929 e deriva da un emblema tradizionale in uso già nel 1880. Su campo color argento reca una croce patente rossa. Nel 1773 lo stemma era uno “scudo lavorato contornato d’oro. Troncato: nel primo in argento al leone rampante d’oro linguato di rosso, tenente con la zampa destra una crocetta latina del secondo; nel secondo fasciato centrato di rosso e argento in otto pezzi”.
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