Un centro agricolo aperto al turismo

Lo stemma di Stenico

Nel 1163 lo si trova citato come Stenecho poi come Stenegi e infine come Stenico. Il toponimo è latino e pare continui l’antico nome del popolo degli Stoeni. Stenico è stata roccaforte degli Stoeni, popolo alpino ricordato da Strabone insieme a Tridentini e Lepontii.

Queste genti furono massacrate nel 118 a.C. dal console romano Quirino Marcio Re. Nel castello di Stenico risiedeva in epoca medievale il capitano vescovile delle Giudicarie. L’antico villaggio ai piedi del Brugnòl si affaccia sul Bleggio con le sue case grandi con loggiati e androni, portali e ballatoi. Il paese è un attivo centro agricolo e oggi è un apprezzato luogo turistico e di soggiorno estivo. Sulla piazza l’immancabile fontana di granito e una targa che ricorda i garibaldini del luogo.

La chiesa è dedicata a S. Vigilio e risale al 1512. Il vasto territorio comprende il versante sud del castello dei Camosci, la Val Laone e Valle dei Molini, parte della Val d’Algone. Le zone più alte ricadono nel Parco naturale Adamello-Brenta. Lo stemma adottato il 26 aprile 1930 in campo rosso reca un cervo rampante in oro. Gli ornamenti esteriori sono di Comune con fronde legate da un nodo d’oro.

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