Spormaggiore deriva da Sporo (in origine l’intera area sulle rive del torrente Sporeggio). Alla fine del 1200 troviamo un certo Walterius de Spur e poi una Domus Mamelin de Spur. Per i più deriva dal gentilizio latino Spurius. Il luogo si contrappone a Sporminore in quanto più sviluppato di questo e corrisponde all’Alktspaur (“Sporo vecchio”) di documenti del 1276, mentre il secondo era Neuspaur (“Sporo nuovo”).
A Spormaggiore nel Medioevo c’era una corte franca. Agli inizi del 1400 Volcaro di Burgstall riunì l’antica contea dei Flavon a quella degli Spor.
Costruito da Tissone di Sporo, il castello ebbe mille padroni: Reifer di Bolzano, i Concini, i Nogarola, i Khün, i Pezzen, i Terlago, gli Spaur, i Saracini. L’economia è agricola (frutteti) con tradizione artigianale e industriale (falegnamerie, officine), oggi anche turistica e di soggiorno.
Lo stemma è stato riconosciuto il 12 febbraio 1930 e deriva da quelli degli Sporo-Rovina. Reca sull’argento di uno scudo un leone rampante rosso che ha tra le zampe una coppa d’oro ed è sormontato da una stella rossa.
Gli ornamenti sono di Comune con fronde invertire legate in argento e rosso, con cocche e nastri.
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