Un albicocco “tollerante”

Ogni volta che si guarda questa signora pianta di quasi trent’anni, oggi che le piante da frutto sembrano essere più fragili di quelle di un tempo, ci si pone la domanda su quale possa essere il motivo di tanta longevità.

Complice un po’ di trascuratezza che ha comportato rare potature, irrigazione naturale e nessun trattamento fitosanitario, questo albicocco si è dovuto per forza adattare alla situazione stressante, portando con sé le sue magagne: talvolta ha prodotto poco o niente, talvolta molto, periodicamente anche più di un quintale di frutti dolcissimi, anche se dalla pelle rugginosa.

Che possa dirsi pianta immunizzata? Potrebbe essere così.

Secondo il professor Ruggero Osler, docente di patologia vegetale all’Università di Udine, il sistema immunitario dei vegetali è in grado di reagire agli insulti permettendo sia la convivenza con l’agente patogeno, sia la trasmissione di tale resistenza alle generazioni future. Il ricercatore lo spiega nell’interessante libro “Le piante immunizzate. La visione di un patologo vegetale, a modo suo” (Forum Edizioni, 2021). Forse la lunga vita dell’albicocco affacciato sul lago di Caldonazzo si potrebbe spiegare proprio per la sua acquisita tolleranza e convivenza con gli agenti patogeni incontrati nel tempo.

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