Un 25 aprile da vedere a distanza

Una scena de “I sette fratelli Cervi “ in onda su Raistoria alle 21.10 del 25 aprile

Il settantacinquesimo anniversario della Liberazione sarà ricordato per l’eccezionalità di una festa privata di ogni manifestazione pubblica.

Costretti in casa dall’attacco di un virus che si è preso molte vite, cambiando forse per sempre le nostre, sentiamo paragonare l’emergenza di questi giorni ad una guerra, per sottolineare che la speranza nella liberazione da un nemico invisibile che incute paura e semina incertezza è affidata alla capacità di resistenza di ciascuno di noi, chiamato a sacrificare una parte delle proprie libertà a favore del bene comune. Un paragone che suona più come un’iperbole ma che contribuisce a illuminare in modo diverso la ricorrenza del 25 aprile, alimentando attraverso la rete nuove opportunità di condivisione.

Raccogliendo il bisogno di celebrare la libertà e tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio, www.25aprile2020.it è l’iniziativa lanciata da più di 4mila firmatari, tra cui molti protagonisti della cultura, della società civile, dello spettacolo e dello sport, con l’appello ad unirsi contro tre nemici comuni: il virus, il riscaldamento del pianeta e le disuguaglianze socio-economiche. Sabato una diretta streaming darà vita ad una grande piazza virtuale, ma non solo. Ogni partecipante è invitato a diffondere l’invito con l’hashtag #iorestolibero e a fare una donazione che sarà destinata a Caritas e Croce Rossa, per dare aiuto a chi non ha un tetto o un pasto garantito.

Rai Storia dedicherà l’intera giornata del 25 aprile alle vicende che hanno restituito agli italiani la libertà (alle 21.10 sarà riproposto il film di Franco Puccini “I sette fratelli Cervi”), mentre nella sezione Web Doc del portale di Raicultura è possibile ripercorrere le tappe della Liberazione dal nazifascismo attraverso preziosi video dall’archivio delle teche Rai, approfondimenti sui giorni dell’insurrezione, foto d’epoca, ritratti di grandi protagonisti della Resistenza, testimonianze di cittadini che hanno vissuto in prima persona quei giorni, e un approfondimento sulle celebrazioni nel corso dei successivi decenni della storia repubblicana.

Molte città hanno scelto canali alternativi per rinnovare la memoria e i valori della Liberazione. A Trento una pagina dedicata del sito del Comune racconterà il 25 aprile del capoluogo tra letteratura, arte, musica e storia, grazie alla collaborazione della Fondazione Museo storico del Trentino, dell’Associazione FIDA Trento, dell’Associazione culturale Pro Cultura Trento, della Banda città di Trento, del Coro Paganella e degli artisti locali Valentina Miorandi e Emanuele Lapiana.

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