Holly Goldberg Sloan, Il mondo fino a 7 – Mondadori, 2015 – 361 p. – € 16,00 – e-book € 6,99 – Età di lettura: da 11 anni

Willow è una ragazzina di colore di 12 anni espertissima in tutto ciò che riguarda la natura. Interessata anche alle malattie e alle possibili cure, cerca di dare interpretazione scientifica ad ogni cosa ed evento. Come una sorta di mantra consolatorio conta e suddivide tutto in base al numero 7. È una bambina-genio, una bambina speciale che, anche per questo, ha difficoltà a relazionarsi con le persone al di fuori dei suoi genitori adottivi bianchi. La sua vita è tranquilla e felice fino al giorno in cui la sua mamma e il suo papà rimangono vittime in un incidente stradale e la lasciano praticamente sola.

A Willow cade il mondo addosso e la sua prima difesa è quella di rinchiudersi in un assoluto silenzio. Saranno le persone più “improbabili” di tutta la storia a prendersi cura di lei: una ragazzina mezzo-vietnamita con sua mamma e suo fratello, il disadattato assistente psicologico della scuola, un tassista indiano. Grazie a loro Willow riesce a superare il suo profondo dolore, a imparare ad avere fiducia negli altri, a scoprire che basta poco per cambiare la vita delle persone, la sua e quella di chi le sta intorno. “Il mondo fino a 7” (Mondadori) è una storia che Holly Golberg Sloan ci racconta con sensibilità e ironia senza cadere nella tragedia, nei sentimentalismi, nel melodrammatico. Una storia “speciale” che non può non far pensare ad altre storie di ragazzini “speciali” come Wonder e Stargirl. Una storia che mostra che, se ci si crede, se si apre un po’ il cuore, i miracoli possono accadere. La storia “multiculturale” di una bambina che cerca il suo posto nel mondo, e lo trova.