Alcuni suggerimenti di visione per accompagnare i passi della Settimana Santa verso la Pasqua.
Partiamo dal film Tra due mondi dello scrittore-regista francese Emmanuel Carrère che nel 2021 ha portato sullo schermo il libro-inchiesta della giornalista Florence Aubenas Le Quai de Ouistreham, edito in Italia da Piemme con il titolo La scatola rossa. Il film è stato voluto fortemente da Juliette Binoche che interpreta la protagonista, una giornalista che vuole capire da dentro il mondo del lavoro precario e sottopagato in continua espansione, e per questo si trasferisce in incognito a Caen dove trova lavoro nelle squadre di pulizia in servizio sui traghetti tra Francia e Inghilterra. 3 turni giornalieri, 4 minuti a cabina per cambiare i letti, lavare la toilette e passare i pavimenti; “scattare, scattare!” se no si viene licenziati e magari si resta pure intrappolati sul traghetto. La giornalista non gioca alla lavoratrice precaria, mette le mani nei cessi come le altre, ed entra in relazione d’amicizia profonda con alcune di loro che però non le perdoneranno, una volta smascherata, il tradimento della fiducia, l’essersi fatta passare per una di loro. Come a dire che il fine sociale non giustifica il mezzo e che i mondi restano separati. Una provocazione attualizzante per il giorno della lavanda dei piedi e del bacio di Giuda…
Dal film di finzione al documentario italiano: Daniele Gaglianone segue la quotidianità di 4 donne di diversa età ed estrazione, in 4 punti diversi del Paese, tutte impegnate nella solidarietà concreta verso i migranti che cercano rifugio in un’Europa che li respinge. Lorena, la più anziana, sta sul confine orientale, dove approda la terribile rotta balcanica; Elena sta su quello occidentale, dove i migranti rischiano il congelamento per cercare di attraversare le Alpi innevate; Georgia sta in mezzo, sul confine con la Svizzera e, con la Caritas, cerca di trovare un tetto provvisorio offrendo insieme il supporto legale che permetta ai migranti di attraversare la frontiera; infine Jessica, nel profondo sud, la più giovane, al centro di un esperimento di lotta politica che mette sullo stesso piano le famiglie senza casa italiane con gli immigrati, bianchi e neri: parimenti “rovinati” – come li definisce lei – che insieme lottano per una casa comune regolata da una legge di solidarietà. Dove bisogna stare, questo il titolo del documentario, è stato girato nel 2017 ma purtroppo non ha perso attualità, e ci invita a sostare con le donne ai piedi della croce.
Per il silenzio del sabato sulla soglia del sepolcro, un altro film italiano: Orlando di Daniele Vicari (2022) con Michele Placido in uno dei suoi ruoli più autentici e toccanti. Quello di un vecchio contadino sabino, vedovo da anni, che insieme alla moglie ha perso anche l’unico figlio, perché questi dopo la morte della madre è voluto emigrare, e da allora i due hanno smesso di parlarsi. D’altra parte parlare è proprio quello che il vecchio non sa fare, per natura e cultura. Appartiene a quelle generazioni educate dalla durezza della vita quotidiana, che tenevano botta stringendo i denti e rimanendo prigioniere di quella durezza afasica al punto da lasciare nel figlio l’odio per la parola “papà”. La malattia e la morte improvvisa di questo figlio, a Bruxelles, lo chiameranno a confrontarsi con il linguaggio dei sentimenti, attraverso la nipote adolescente che scoprirà di avere, e a uscire così dal sepolcro.
I tre film sono reperibili in dvd oltre che sulle piattaforme digitali e sono adatti ad un pubblico dai 14 anni in su.
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