“La primavera è arrivata e negli orti è un continuo lavoro di gente che pulisce, vanga, distribuisce torbe e terricci vari al posto del tradizionale letame. Quali le differenze tra i due prodotti?”.
Maria Luisa (Sarche)
La torba è una sostanza organica derivata dalla decomposizione di vari tipi di muschi (sfagni). Questi accumulatisi sul fondo di specchi d’acqua e paludi formano letti di torba alti anche decine di metri. A seconda delle condizioni di accumulo si distinguono torbe giovani, vecchie, più o meno decomposte, con diversi pH. La torba si vende in sacchi ,dai nomi commerciali più disparati, e si misura a litri. La migliore è quella che reca la scritta “Torba acida (o bionda) di sfagno”, torba purissima con pH basso ( 3-3,5).
Per capire se la torba è di buona qualità bisogna leggere attentamente l’etichetta controllando per primo il valore del pH: deve essere pari a 5 o inferiore.
Verificare poi il cosiddetto indice di Von Post, dato da una “H” seguita da un numero che indica lo stato di decomposizione: le miglior torbe hanno valori compresi fra H1 e H3. Le peggiori oltre H6. Importante il valore delle “ceneri” che deve essere inferiore al 5%. La sostanza organica: non inferiore al 90%!
Il terriccio universale è composto da materie prime di origine naturale quali torba, (ammendante vegetale) di alta qualità; compost (materiale derivato da residui vegetali compostati) e inerti (pomice, lapillo vulcanico perlite e sabbia silicea) che ne migliorano la struttura favorendo drenaggio e circolazione dell’aria. L’accurata lavorazione, la struttura e l’omogeneità del prodotto regolano il perfetto contenuto aria/acqua nel substrato. È un substrato soffice dalla struttura stabile, adatto per fiorite e tutte le piante da giardino e in vaso. Il terriccio offre alla pianta un substrato sano, privo di erbe infestanti e organismi patogeni e nutre le piante perché contiene al suo interno sostanze nutritive, quindi inizialmente funge anche da concime.
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