Tutti sappiamo che le favole hanno un’origine antichissima e che all’inizio non erano pensate, per i più piccoli, ma, per i grandi allo scopo di trovare risposte ai perché della vita, per insegnare qualcosa o per far conoscere le caratteristiche dell’animo umano, soprattutto quelle negative come arroganza, invidia, falsità, stupidità. Oggi ha sicuramente ancora molto senso leggere favole sia ai bambini, sia per noi stessi. Indipendentemente dall’età, le favole possono ancora far riflettere e aiutare a recuperare valori che ai giorni nostri rischiano di perdersi nel frastuono delle informazioni e nella velocità della vita. Ovviamente se la sostanza delle favole deve rimanere la stessa di sempre, nei libri moderni molto può cambiare e aiutare la forma in cui sono presentate.
Pescare tra le pubblicazioni per bambini e ragazzi fa scoprire delle proposte molto interessanti, come Topo Tipo & Topo Tapo (Orecchio Acerbo; età + 5), l’adattamento di Roberto Piumini dell’antica favola di Esopo “Il topo di campagna e il topo di città”. La nota trama viene proposta in chiave contemporanea con il topo di città che confessa di apprezzare la quiete in cui vive il topo di campagna, ma in città, per lui è tutta un’altra cosa. Così invita l’amico ad andarlo a trovare. Questo, però, dopo poco tempo realizza che per lui la vita di città è troppo avventurosa. Le attrattive sono molte, ma anche i pericoli e le insidie. Così decide di tornarsene a casa nella sua tranquillità perché meglio la pace e i cibi semplici, che il lusso e i cibi ricercati goduti con il batticuore e il patema d’animo. Accontentarsi di ciò che si ha, in fondo, è il modo migliore per essere felici.
Al di là dell’indubbia e attualissima valenza pedagogica di questa storia, il valore di questo libro sta nella cura del testo e nella qualità delle illustrazioni in bianco e nero di Irene Volpiano, che con tratto accurato interpreta nei minimi dettagli le varie scene cambiando spesso di prospettiva. Un bel libro per tutti, molto piacevole da leggere e da osservare.
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