Terzolas, tra mele e palazzi storici

Lo stemma di Terzolas

Già nell’anno 1208 era Terciolasum, ma nel 1220 si scriveva de ficto da terzolasji, Graziadei et Caym fratereius de Terzolasium. Riflette un tertiolarius equivalente a tertiolasius, “terziere”. Infatti con Caldés e Samoclevo costituiva una delle quadre della comunità di Malé, dove ogni quadra era costituita da tre ville. Il Comune si estende in sponda sinistra del Noce tra Caldés e Malé a nord della statale, lungo la quale sorgono magazzini di frutta, il caseificio Cércen e costruzioni recenti. L’abitato presenta dimore signorili cinquecentesche, la più famosa delle quali, Casa Malanotti, è situata al centro del paese ed è nota come “la torraccia”, per via di una preesistente torre. Lo stile è clesiano, ricco di sporti d’angolo, bifore, comignoli slanciati e finestre incorniciate in pietra. Portali, bifore e cortili interni che sono presenti anche in altre dimore, come casa Ferrari, un tempo munita di cinque torri, che fu sede dei signori da Cagnò-Caldés, poi dei de Sale e quindi dei de Ferrari. La parrocchiale di S. Nicolò risale al 1213.

Lo stemma è stato adottato il 2 agosto 1982 e riporta in oro su campo nero il palazzo della torraccia, caratteristico del luogo. Negli ornamenti esteriori non figura la corona. Le fronde sono di melo, fruttate, e reca un cartiglio verde con nodi dello stesso colore.

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