Il nome Volano si fa risalire all’antica Volaenes citata da Paolo Diacono tra i castelli devastati dai Franchi nel 590. Successivamente ci si imbatte in Avolanum e nel 1257 in burgus Avolani. Il toponimo riflette il latino Abellana (nux) da intendersi come “Avellaneto, noceto”.
I tedescofoni di Folgaria chiamavano già nel 1250 Volano come “paese delle noci(ole)” (Avolan sive nusdorf). Il nome botanico della pianta del nocciolo è infatti Coryllus avellana.
Nella preistoria era un castelliere. Fu sempre possesso dei Principi Vescovi di Trento. Terra di fornaci (famosa per i coppi gialli) ha sempre avuto una fiorente economia agricola. Da qui viene il pregiatissimo vino Marzemino della microzona “dei Ziresi”. La pieve di Santa Maria risale al 1197, mentre del XV secolo è la chiesa gotica interamente affrescata di San Rocco.
Lo stemma antico porta la data del 15 maggio 1931. Presenta contro il cielo azzurro due alberi di nocciolo intrecciati e con radici. A completare l’emblema sono tre stelle d’argento a sei punte. Gli ornamenti esterni sono quelli di Comune con fronde legate da un nodo d’argento e azzurro con cocche e nastri.
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