Non si tratta di prender "Partito" bensì di riconoscere, e allinearsi, che la paura fa il 90%, magari dei voti
Animale di specie non ben definita. Opinioni differenziate sulle sue caratteristiche. Uno dei suoi habitat, accertato e favorevole, sembra essere quello partenopeo. Dimensioni: contenibili in una cappelliera da donna. Funzionalità: difesa dello spazio personale, per esempio in uno scompartimento di tradizionale carrozza ferroviaria. Attualmente in un Comune, Provincia, Stato pur aderente alla UE. Quindi, recentemente, molto valorizzato nelle campagne elettorali. Ha interessato anche il mondo della cultura e dello spettacolo. Un noto esponente di queste, già nella seconda metà dello scorso secolo, ha espresso il suo autorevole rimpianto: "Pensare che c' è ancora gente che non sa cosa sia un sarchiapone". Ignorato anche dal dizionario? Pare di si. Però è assicurato dai filologi che il suo nome non deriva dal verbo "sarchiare" di origine latina bensì dal greco "sarcx", carne. Un "tutto carne". Tale da diventare insulto, in quel di Napoli, all'indirizzo di qualche individuo tutto carne e privo di mente e cuore. Non si può dire appartenga alla categoria delle specie estinte perché non sono stati ritrovati resti archeologici. D'altro lato, non risultando reperibili esemplari viventi, va senza dubbio assegnato alle specie mai esistite. Dalle ultime ricerche infatti appare assodato che il sarchiapone non esista. Però psicologi, sondaggisti e opinione pubblica , pur concordando sulla sua non esistenza, confermano la sua funzionalità. Raramente un ente privo di esistenza ha dimostrato una così potente energia capace di incidere con incredibile efficacia sul reale. Ad esempio quella di far diventare in un istante abusivi e clandestini, quindi colpevoli e fuori legge, milioni di esseri in pericolo di vita per fame o persecuzione. Che sia l'erede legittimo o il soppiantatore ben riuscito di tante defunte ideologie? Non si tratta di prender "Partito" bensì di riconoscere, e allinearsi, che la paura fa il 90%, magari dei voti. Nessuno aveva saputo far vivere la realtà del sarchiapone che c'è in noi più di Walter Chiari e Achille Campanini nel loro indimenticabile sketch ma ormai li abbiamo irrimediabilmente superati. Gusta su Google questa come "la miglior scenetta televisiva che sia mai stata realizzata. Tanto fu il successo e la fama".
(Così una parte dell'ermetico di queste righe potrà scaricarsi a terra)
E allora impariamo che Sarchiapone ("ha penne o pelo?") è parlare di quel che non si sa, e magari non esiste, pur di salvare la propria apparenza. Quella che noi neolatini chiamavamo le "invasioni barbariche" sembrano valutate da altri come "trasmigrazioni dei popoli". Ve la figurate l'Europa senza germani e slavi? E senza che valanghe tartare li avessero sospinti benevolmente addosso all'Impero Romano? Il sempliciotto artigiano toscano dello: "oh hosoo, di a la hosaa, che le hosee sono hosatee!" appare un raffinato specialista a confronto.
E allora impariamo anche che Sarchiapone è l'utilizzo della paura per garantirsi l'esclusiva di un proprio scompartimento" Lo scompartimento è mio, sono arrivato per primo, ormai ho sistemato le mie valigie e non le sposto. Ho anch'io le mie esigenze, abitudini e stanchezze. Mancherebbe altro entrassero bambini, ragazzi, handicappati. Ho pagato il biglietto, io. Chiudiamo la porta e spegniamo le luci. Che mi bastano tre posti per sdraiarmi e tre che restino liberi. E sappiano tutti che nella cappelliera abbiamo un pericoloso sarchiapone!".
Sopra il vociare c'è la Parola: "Sia il vostro dire Si, Si. No,No! Avevo fame per colonialismo, i mutamenti atmosferici provocati dalle multinazionali mi avevano privato dei corsi d'acqua, ero prigioniero e stremato in un campo di raccolta e siete stati condannati nel tentativo di aiutarmi. Voi benedetti dal Padre mio".
La colpa è tutta di Tito Boeri che cerca mano d'opera impiegata a vantaggio delle pensioni? O tra poco invocheremo braccia e menti disposte a lavorare tra noi, popolo in contrazione demografica?
Nella cappelliera di Campanini c'era una temibile ochetta in plastica per bambini al mare.
Eppure Erri De Luca descrive così il volto immorale e tragico del Sarchiapone nei suoi versi di pianto e protesta: "Africa":
L'Africa è l'utero
della specie umana.
L'Africa è la rapina più antica,
schiavi, oro, diamanti, petrolio.
L'Africa è la più grande valanga
di accuse al resto del mondo.
L'Africa ci chiamerà in giudizio.
La sua sentenza sarà spietata,
dichiararci tutti maledetti figli suoi.
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