Cosa sono le rughe? Da dove arrivano? Perché si formano? Fanno male? I bambini le hanno? Sono queste le domande che un ragazzino pone a suo nonno un giorno dopo l’asilo. Fermi in un caffè, mentre bevono insieme qualcosa, il piccolo nota le rughe sul viso del nonno e gli chiede spiegazioni. Il nonno gli dice con naturalezza cosa sono queste pieghe della pelle e perché si formano sul volto delle persone anziane. Il bambino ascolta con grande attenzione e con la mano tocca le righe misteriose.
Si intitola Rughe. Storia di un nonno (Mondadori, 2021; consigliato da 6 anni) l’ultimo libro che David Grossman, grande autore israeliano, ha scritto per i bambini, ma anche per i nonni. Attraverso le dolci parole dell’anziano e le evocative immagini di Ninamasina, questo piccolo libro offre a tutti una bella occasione per riflettere sul significato del tempo che passa. È come se l’autore, dopo i mesi di chiusura e di divisione forzata delle famiglie, volesse proporre qualcosa da leggere insieme per tornare a guardarsi, a vedersi, a stare vicini.
La semplicità delle parole di questo nonno, pronunciate nel tempo di un caffè al bar, contengono tutta la sua vita, i momenti belli e quelli brutti che gli hanno segnato il viso. E così ricorda il momento di felicità quando è nato il nipotino, la tristezza di quando è morto il loro cagnolino e l’immenso dolore per la perdita della nonna. Il bambino nella sua innocenza entra perfettamente in armonia con ciò che il nonno gli sta raccontando e riconosce ogni ruga e ogni evento sul suo volto. Sente anche il bisogno di interpretare queste cose a modo suo, nel modo più naturale che i bambini hanno per esprimersi e comunicare: il disegno. Così foglio e colori diventano per lui lo spazio di libera espressione dove prendono forma cerchi e linee, visi e rughe, segni del tempo disegnati dall’età e dagli eventi tristi e felici che le persone anziane hanno vissuto. Una storia commovente che, con eloquente semplicità narrativa e di illustrazione, raggiunge alti livelli di poesia e grandi profondità di pensiero.
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