Questa pandemia, peggio di un tifone

Annarita Zamboni, missionaria delle Piccole sorelle di Charles de Foucauld nelle Filippine

Carissimi, in questi mesi di quarantena il tempo sembra così lungo! Sembrava che il lockdown dovesse finire a Pasqua, invece siamo già nel V mese, da metà marzo… e sembra peggiorare. Molti quartieri popolari di Manila sono ad alta densità di contagio, ed è comprensibile, data la densità di popolazione e l’impossibilità di uscire. Per loro il dover stare in casa è impensabile: le baracche col tetto di lamiera e poca aria sono fatte per dormire, non per vivere. Di giorno sono un forno. Forse in questo momento si stanno facendo più test, con l’aiuto della Croce Rossa. I militari presidiano l’accesso ai quartieri più infettati, e la gente dipende dai viveri che il governo dovrebbe distribuire… ma con la corruzione dilagante, anche se sono stati stanziati i soldi necessari, medicine e viveri non arrivano dove dovrebbero, purtroppo. Potete immaginare le conseguenze… È difficile rendersi conto, anche perché le informazioni sono sempre parziali…e i test non sono fatti se non quando c’è necessità di qualche genere…

A metà giugno alcuni mezzi pubblici hanno ripreso, ma dopo una settimana la metro ha interrotto perché il 50% degli operatori era risultato positivo. Stanno entrando in funzione nuovi trasporti ecologici, ma gli autisti, dei trasporti tradizionali, jeepney e tricicli, numerosissimi, sono in grossa difficoltà, perché – dopo mesi di interruzione – perderanno il lavoro con cui molte famiglie potevano vivere. Dal 4 al 18 agosto siamo rimasti di nuovo in quarantena stretta: nessun trasporto pubblico, neanche i taxi. Molti check points anche per i mezzi privati…

Si era aperta per poco tempo la possibilità di viaggiare, con molti controlli medici, prima e dopo, e con mezzi privati, quindi costosi. Però la mobilità ha diffuso le infezioni e così l’accesso alle altre isole è nuovamente bloccato.

Il governo sembra approfittare della crisi per far passare delle leggi pericolose: antiterrorismo (forma camuffata di legge marziale), la chiusura di un canale televisivo che non piaceva ai potenti di turno… e adesso si prospetta il completamento della centrale nucleare costruita sotto il dittatore Marcos, e mai usata finora, per fortuna. Ma con il rischio terremoti e la poca cura di ogni tipo di manutenzione è un rischio enorme. Purtroppo l’opposizione non ha voce di questi tempi, o viene zittita in modi illeciti e brutali.

Siamo nella stagione dei tifoni, che spesso portano tragedie; ma a quelli siamo abituati, mentre questa situazione qui è sconosciuta, nuova e imprevedibile. Se qualcosa si può fare per evitare il contagio, gran parte va oltre le nostre possibilità di controllo. Per fortuna il gran caldo sta cedendo il posto alla stagione delle piogge, e la temperatura è più tollerabile, la notte si riesce a dormire…

Cosa ci vuol dire il Signore con tutto questo? Che siamo povere creature, nelle Sue mani, affidati gli uni agli altri. Nella difficoltà di fare piani a lunga scadenza, l’invito è di vivere al meglio il momento presente, prendendoci cura di coloro che ci sono affidati. Anche la difficoltà di farci vicine nella maniera abituale a chi soffre della situazione più di noi ci stimola a cercare modalità nuove, telefonini per chi può, preghiera per tutti. Ma è una sofferenza che penetra e cerca risposte, perché’ siamo ben coscienti che in gran parte è causata dalla negligenza o dalla cattiveria umana, nei suoi vari aspetti. E questa sofferenza ci accomuna, anche se i modi di affrontare malattia e rischi sono diversi.

Annarita Zamboni, missionaria delle Piccole sorelle di Charles de Foucauld nelle Filippine
Annarita Zamboni, missionaria delle Piccole sorelle di Charles de Foucauld nelle Filippine

Mi sembra comunque di cogliere un invito ad affidarci a Dio con maggior fiducia, diventando davvero “piccole” e “sorelle”, imparando a vivere meglio la compassione, senza altra pretesa che comunicare la Presenza amorevole di Dio che si fa tanto più vicino quanto più abbiamo bisogno di Lui.

Ho visto che molti hanno potuto avere tempo di riflettere, e ho goduto di contributi ricevuti, ma purtroppo la mia esperienza è di tempo disponibile molto limitato, per cui devo scegliere a cosa dare attenzione e cuore. Le persone vicine hanno sempre la priorità…e così quelle lontane aspettano…

Ho avuto occasioni di collegamenti online con Trento, per l’intervista chiesta da Pietre Vive, ed anche con missionari dei vari continenti, dato che il Centro Missionario ci ha organizzato un incontro con la piattaforma Zoom, che ho molto apprezzato. Così ho anche chiesto di poter leggere Vita Trentina in forma digitale, per restare collegata, quando riesco. In questi tempi di maggior isolamento, i contatti diventano preziosi.

Grazie della vostra pazienza e comprensione, e dell’affetto con cui mi e ci seguite. Questa volta mi fermo qui, chiedendovi sempre una preghiera.

(Annarita Zamboni è missionaria delle Piccole sorelle di Charles de Foucauld nelle Filippine)

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