Quei “ferretti” devasta-patate

Elateridi o “ferretti”

“Ho un pezzetto di arativo nel quale coltivo delle patate. Da qualche anno però sono alle prese con un raccolto di tuberi molto rovinati: presentano buchi e gallerie nella polpa rendendo il prodotto inutilizzabile. Come eliminare l’inconveniente?”.

Due lettrici (Castione e Ronzo Chienis)

I danni lamentati sui tuberi delle patate vanno ascritti alle larve degli elateridi, volgarmente noti col termine di “ferretti” per la loro consistenza coriacea. Sono coleotteri del genere agriotes. Prediligono in particolare patata, carota, rapa, ma non disdegnano zucchine, pomodori, angurie. L’insetto sverna nel terreno come larva giovane. La specie che ha una sola generazione all’anno causa danni consistenti la primavera; quelle che hanno una generazione ogni due anni (da cui la possibilità di trovare danni in anni diversi) diventano dannose dalla primavera dell’anno seguente. L’insetto ha un apparato boccale masticatore per cui asporta tessuto dalle parti sotterranee (tuberi, fittoni, radici), scavando gallerie che deturpano i tuberi (patata) o i fittoni (carota, rapa, ecc.) e favorendo anche la diffusione di marciumi e funghi quali fusarium e peronospora. La qualità dei tuberi prodotti può risultare talmente compromessa da rendere difficile non solo il consumo, ma anche la vendita.

L’insetto ha un corpo cilindrico, sottile e allungato, di colore giallo-arancione, duro. Il danno si può vedere solo al momento della raccolta. La forma adulta è pressoché innocua. Un grande limite alla loro diffusione è il fatto che le larve sono sensibili alla disidratazione, quindi a estati molto siccitose e a mancanza di cibo cosa che si verifica nei terreni non lavorati e incolti.

Il controllo dell’insetto è piuttosto complesso e la lotta diretta va fatta sugli stadi larvali. Il contenimento con soli insetticidi viene ostacolato dalla protezione offerta dalle particelle di terra. Comunque una discreta efficacia hanno Azadiractina, Spinosad e Epick aventi proprietà sistemiche. La difesa migliore consiste nel distribuire all’atto della semina dei geodisinfestanti disponibili in commercio. Ma di più, evitare di coltivare le patate in successione e quindi fare una adeguata rotazione. La prevenzione poggia su lavorazioni profonde da farsi nei mesi invernali che portano alla superficie le larve svernanti esponendole al gelo che le uccide. In commercio oggi si trovano anche innovativi insetticidi biologici (Bacillus Thuringensis).

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