Purgatorio?

Era bastato un competente sorriso di compatimento di papa Ratzinger, durante il suo abbastanza breve pontificato, per espellere da ogni sede teologica l'abusivo Limbo. Nato in un'epoca di intimoriti di Dio, voleva salvare, da una scala di servizio e con molto imbarazzo, i presunti bambini morti senza battesimo e negati al Paradiso. Come se Gesù, Figlio del Padre, non avesse versato il suo sangue per tutti e la sua morte non bastasse come segno di amore e di salvezza per ognuno di noi. Entrato il Limbo senza carte in regola nel consesso teologico, altro non meritava se non di essere rimosso d'ufficio dal seggio che occupava come clandestino. Non senza però, e possiamo capirlo, un suo tentativo di rivalsa, sotto l'ombrello dell'Ortodossia e del Protestantesimo, con il dito puntato verso il Purgatorio: "Perché io fuori e lui no? Venga anche lui!". "E no! Lui no! Il Purgatorio non si tocca! Dovrete passare sul nostro cadavere. Di tutti quelli che di noi hanno un minimo di galateo. Non solo perché bisognerebbe informarsi sulle intenzioni di Benigni. Non solo perché toglieremmo un terzo di gloria al nostro poeta nazionale Dante Alighieri e neppure solo perché, presumibilmente, metteremmo in serio imbarazzo Sermonti, suo grande commentatore che, per quanto risulta dal navigatore, vi si sarebbe trasferito da poco, non avendo la vocazione a senza fissa dimora".

Si tratta di un serio discorso di galateo. Chi di noi se è invitato ad un matrimonio non depone l'abito feriale, si pulisce, si veste bene per onorare i festeggiati? In Purgatorio si ama senza più incertezze e ambiguità e si acquistano gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. E' un bel posto ed ho fretta di andarci, voglia, bisogno. Il momento di immergerci nell'Eschaton. Momento individuale e comunitario. Può essere di un istante solo. Senza dubbio giustificati per grazia e non per nostra industria, per grazia ma non senza nostra accoglienza di questa grazia e collaborazione come quando la liberazione da una qualche dipendenza avviene nella gioia della liberazione ma con qualche sofferenza per il falso bene che si lascia. Di fronte al maestoso e suggestivo discorso sull' Eschaton, sull' Aldilà, che leggo nei teologi, mi vergogno di parlare del Purgatorio in termini così individualistici e meschini. Ma, per la mia curiosità piccolo borghese e presunta devozione 'fai da te', non riesco a trattenermi in questa perlustrazione a bassa quota. Sarà un eterno presente, una simultaneità totale, senza prima né dopo. A questo punto la mia balbuzie regna sovrana. Forse sarà l'attimo del passaggio dal tempo all'Eterno. Così si esprime un discepolo di Leonardo Boff e di Renold Blank: "Ma ha ancora senso parlare di Purgatorio nella prospettiva di assenza di tempo?Realtà definitive saranno: il Paradiso, l'assoluta realizzazione, e l'Inferno, la auto-totale frustrazione. E il Purgatorio? E' stato frequentemente e assurdamente descritto come un campo di concentramento, condanna a tanti anni di castigo, o addirittura ad una rosticceria cosmica. In realtà è uno stato di purificazione, maturazione, è un adattare la nostra personalità a convivere con i criteri di Dio per riconoscere la discrepanza, discordanza con i parametri divini. E' l'incontro di due fidanzati. Quante volte Dio appare come un amante appassionato. In Os 23,21 "ti sposerò per sempre nell'amore e nella tenerezza". E davanti alla sua fedeltà cocciuta dovremo confessare la nostra fragilità, i tradimenti ai suoi progetti, le molte occasioni perse, dovremo confessare come la nostra vita non ha corrisposto ai suoi criteri, aspettative. Vedremo quanto poco abbiamo realizzato. E non c'è più la possibilità di cambiare le cose. Che fare a questo punto? Non ci resterà che abbandonarci senza riserve a Lui contando sul suo perdono gratuito. Ma accettare gratuitamente il suo perdono non sarà facile, perché questo significa dipendenza, impotenza, comporta superare orgoglio, egoismo, implica abbandono totale. "Sottolineerei però l'aspetto positivo, amorevole e gioioso. Come un bimbo che si sente lavare da tutto l'impiastricciamento dovuto al cibo, ai giochi e alle sue produzioni prova l' esperienza mozzafiato di essere immerso e spruzzato d'acqua ma anche un piacere fatto di attraenti nuove sensazioni. Purgatorio è come un primo giorno di scuola con lacrime per la distanza da casa ma anche la percezione di un'avventura nuova. Come il giorno in cui si diventa maggiorenni, come il primo stipendio. Come lo stato nascente dell'innamoramento con tutta la sua gioia e apprensione. Ricordo la soddisfazione di mio padre quando nelle sue visite gli raccontavo nuove esperienze del mio servizio. Si accorgeva dei miei errori, ingenuità, inesperienze, presuntuosità e mancanze di controllo ma vedeva il prevalere del positivo nelle intenzioni e talvolta nei risultati. "Raccontaci tutto il bene che hai compiuto nella tua vita" ci dirà il Padre. "Sarà come esser giudicati da nostra madre" esclama S.Francesco di Sales.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina